Giornata mondiale dei poveri, il pranzo con Francesco

Le iniziative in programma: sabato 18 novembre la veglia per il mondo del volontariato a San Lorenzo; domenica 19 infine la Messa del Papa in San Pietro e il momento di convivialità in Aula Paolo VI

La Giornata mondiale dei poveri voluta da Papa Francesco e fissata al 19 novembre è senza dubbio una delle eredità più preziose del Giubileo straordinario della misericordia. In un certo senso sintetizza il significato di quell’evento che ha lasciato un segno profondo nel modo di vivere il rapporto con gli ultimi, un atteggiamento di rinnovata consapevolezza della centralità dei poveri nel Vangelo. “Non amiamo a parole ma con i fatti” è il titolo della Giornata che il Santo Padre riprende dalla prima lettera di san Giovanni. «L’amore non ammette alibi», ricordava ancora il Papa nel suo messaggio. Tuttavia, «ci sono stati momenti in cui i cristiani non hanno ascoltato fino in fondo questo appello, lasciandosi contagiare dalla mentalità mondana». E ancora, il Pontefice sottolinea come non si può pensare «ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza». La povertà, materiale e morale, interpella i cuori di tutti. Per questo il Papa ha voluto che nella settimana che precede la Giornata le comunità cristiane «si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. Potranno poi invitare i poveri e i volontari a partecipare insieme all’Eucaristia di questa domenica» per poter celebrare in maniera «autentica» la solennità della domenica successiva, festa di Cristo Re che conclude l’anno liturgico. E «se nel nostro quartiere vivono dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamoci a loro – è l’invito del Papa -: sarà un momento propizio per incontrare il Dio che cerchiamo».

Al di là delle numerose iniziative che si stanno organizzando in tutte le diocesi, la Giornata vivrà il suo clou a Roma in tre momenti particolari. Il primo sarà nella sera di sabato 18 novembre con la grande veglia di preghiera per il mondo del volontariato che si terrà dalle 20 alle 21.30 nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura e sarà animata dal Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina. Domenica, invece, due appuntamenti a San Pietro insieme a Francesco, che alle 10 presiederà la celebrazione eucaristica dedicata particolarmente ai poveri e dopo l’Angelus, alle 13, pranzerà con circa 500 di loro nell’Aula Paolo VI. Una iniziativa che si ripeterà anche in diversi altri luoghi di Roma e in tutto il mondo come segno concreto di vicinanza.

«Come vorrei una Chiesa povera per i poveri!», esclamò il Papa nel primo incontro con i giornalisti che avevano seguito il conclave in cui era stato eletto. Una frase che segnò la strada che avrebbe seguito lungo il suo pontificato, pronunciata nella stessa Aula Paolo VI che domenica prossima sarà trasformata in una grande e gioiosa mensa. Non sorprende, pertanto, che Francesco abbia voluto istituire questa giornata in maniera “spontanea”. Lo ricordò monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, nel presentare il messaggio del Papa, citando la parte conclusiva dell’omelia nella Messa giubilare per gli emarginati: «Chiediamo la grazia di non chiudere gli occhi davanti a Dio che ci guarda e dinanzi al prossimo che ci interpella, soprattutto al fratello dimenticato ed escluso, al “Lazzaro” che giace davanti alla nostra porta. Alla luce di queste riflessioni, vorrei che oggi fosse la “giornata dei poveri”». Fisichella sottolineò che «la frase finale non era nel testo dell’omelia preparata per questa circostanza. Il Papa la pronunciò spontaneamente, guardando le migliaia di poveri che erano presenti alla celebrazione eucaristica». Da quella spontaneità che sgorga dal cuore nasce quindi una Giornata che richiama tutti a un impegno concreto nel solco del Vangelo.

14 novembre 2017