Turchia, rilasciati attivisti Amnesty
Sono stati liberati su cauzione in 8 su 11. Tra loro la direttrice Idil Eser. Resta in carcere invece il presidente Kilic. Il segretario dell’organizzazione internazionale: «Tentativo di zittire le voci critiche»
Nella tarda serata di mercoledì 25 ottobre il tribunale di Istanbul ha disposto il rilascio su cauzione di 8 degli 11 difensori dei diritti umani appartenenti ad Amnesty Turchia e il proseguimento del processo nei loro confronti. «Finalmente – ha dichiarato il segretario generale di Amnesty international Salil Shetty -, dopo quasi quattro mesi i nostri amici e colleghi possono tornare dai loro cari e dormire nei loro letti. Ma la gioia è rovinata dal fatto che il nostro presidente Taner Kılıç resta in carcere e affronta a Smirne il suo processo».
Per Shetty, «questi procedimenti giudiziari politicamente motivati sono un tentativo di zittire le voci critiche della Turchia ma finora sono solo serviti a mettere in luce l’importanza dei diritti umani e di coloro che dedicano la loro vita a difenderli». Dopo il «sospiro di sollievo» della scorsa notte, «oggi proseguiamo la nostra battaglia per assicurare che Taner, Idil e i loro colleghi siano prosciolti da queste accuse prive di fondamento. Non ci fermeremo fino a quando le accuse saranno annullate e tutti torneranno in libertà». Idil Eser, direttrice di Amnesty international Turchia, era stata arrestata il 5 luglio insieme ad altri nove difensori dei diritti umani. Taner Kılıç, il presidente dell’associazione in Turchia, era stato arrestato il mese prima. Tutti sono accusati di “appartenenza a un’organizzazione terroristica”. Nel processo di Smirne, Taner Kılıç deve rispondere della separata accusa di “appartenenza all’Organizzazione terroristica Fetullah Gülen”.
27 ottobre 2017