Cristiani ancora in fuga dalla Piana di Ninive

Fuga precipitosa da alcune cittadine a motivo degli allarmi su imminenti operazioni militari tra truppe dell’esercito iracheno e milizie curde Peshmerga. Colpi di mortaio già caduti sul centro abitato di Telkaif

Hanno abbandonato in massa le loro case e si sono trasferiti con automobili, furgoni e pullman in altri villaggi vicini. La sera di martedì 24 ottobre per i cristiani di Telkaif, cittadina irachena della Piana di Ninive, si è ripetuto l’incubo già vissuto nell’agosto 2014, quando oltre 100mila cristiani furono costretti ad abbandonare in fretta i villaggi dell’antica Mesopotamia in seguito all’avanzare delle milizie Daesh. Questa volta a spingere alla fuga sono stati gli allarmi sulle imminenti operazioni militari che presto potrebbero vedere scontrarsi le truppe dell’esercito iracheno e le milizie curde Peshmerga, che fanno capo al governo della Regione autonoma del Kurdistan iracheno.

L’agenzia di notizie Ankawa.com ha riferito che nella stessa giornata di martedì 24 alcuni colpi di mortaio erano già caduti sul centro abitato di Telkaif, provocando, secondo fonti locali, anche  la morte di due persone. Un esodo analogo, riferisce l’Agenzia Fides, ha coinvolto anche gli abitanti della vicina cittadina di Baqofah.
Intanto, il governo della Regione autonoma del Kurdistan iracheno ha diffuso una nota in cui si dice disponibile a «congelare» i risultati del referendum indipendentista del 25 settembre scorso per sancire la propria secessione di fatto dall’Iraq. L’iniziativa è stata presentata come un tentativo di aprire canali di dialogo con il governo centrale di Baghdad. I leader di Erbil, informa ancora Fides, hanno anche auspicato il “cessate il fuoco immediato”, dopo gli scontri armati registrati nei giorni scorsi tra esercito iracheno e Peshmerga curdi nella regione di Kirkuk.

25 ottobre 2017