Dichiarazione di Roma: 12 punti in difesa dei minori

Il testo è nato dai 150 partecipanti al congresso globale su “La dignità del minore nel mondo digitale” svoltosi alla Pontificia università Gregoriana. Un appello alle autorità mondiali, ai leader delle compagnie IT e alle forze dell’ordine.

«La vita di ogni bambino è unica, importante e preziosa, e ogni bambino ha diritto alla dignità e alla sicurezza. Oggi, però, la società globale sta mancando profondamente nel proteggere i suoi bambini. Milioni di minori sono abusati e sfruttati nei modi più tragici e indescrivibili, in una misura senza precedenti, in tutto il mondo». Si apre con questa constatazione drammatica la Dichiarazione di Roma, il testo che i 150 partecipanti al congresso globale su “La dignità del minore nel mondo digitale” che si è svolto dal 3 al 6 ottobre a Roma alla Pontificia Università Gregoriana, hanno letto questa mattina a Papa Francesco.

«I progressi tecnologici esponenziali e la loro integrazione nella nostra vita quotidiana non stanno cambiando solo quello che facciamo e come lo facciamo, ma stanno cambiando chi siamo». E se gran parte del loro impatto è «decisamente positivo», occorre però prendere atto dei «mali sociali» che feriscono soprattutto «i membri più vulnerabili della società».

Sono 12 «i fronti» chiamati in causa per una tutela e protezione dei minori da ogni forma di abuso e sfruttamento dalla “Dichiarazione di Roma” che si rivolge «alle autorità mondiali, perché intraprendano campagne globali di sensibilizzazione per educare e informare le persone nel mondo rispetto alla gravità e all’estensione dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini di tutto il mondo, e per spingerle a richiedere interventi da parte dei leader nazionali; alle autorità delle grandi religioni del mondo, perché informino e mobilitino gli appartenenti a ogni fede religiosa; ai parlamenti di tutto il mondo, perché migliorino la legislazione per una più efficace protezione dei minori e chiamino a render conto dei loro crimini coloro che si rendono responsabili dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini» e «ai leader delle compagnie tecnologiche, perché si impegnino a sviluppare e implementare nuovi strumenti e tecnologie per contrastare la proliferazione delle immagini di abuso sessuale in internet e impedire la ridistribuzione delle immagini dei minori identificati come vittime».

La dichiarazione si rivolge anche alle «forze dell’ordine nel mondo, perché accrescano la cooperazione locale e globale, al fine di migliorare lo scambio di informazioni in ambito investigativo e accrescano gli sforzi di collaborazione rispetto ai crimini contro i minori che travalicano i confini nazionali». In più punti viene chiamato in causa il mondo della sanità, ministeri mondiali, ong, responsabili di sanità pubblica, istituzioni provate perché accrescano le azioni per salvare le vittime, migliorino i programmi di cura, aumentino le risorse in ambito psichiatrico e la formazione dei professionisti sanitari.

L’appello si conclude con un richiamo globale ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose perché «intraprendano iniziative globali di sensibilizzazione per rendere i cittadini di ogni Paese più attenti e consapevoli rispetto all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, e perché li incoraggino a segnalare casi di abuso e sfruttamento alle autorità competenti, qualora li vedano, ne vengano a conoscenza o abbiano il sospetto che stiano avvenendo».

 

6 ottobre 2017