Messico devastato dal terremoto. In aumento le vittime
Il sisma, di magnitudo 7.1, ha colpito soprattutto lo stato di Morelos. Crolli e devastazioni ovunque. I vescovi: «Unirsi nella solidarietà»
Dopo il terremoto di 10 giorni fa, la terra ha tremato ancora in Messico ieri, martedì 19 settembre, intorno alle 13.30, quando in Italia era sera: un violento sisma di magnitudo 7.1, con epicentro a 57 chilometri di profondità, ha colpito lo Stato di Morelos, nel cuore del Paese, ad Axochopan, ai confini con lo Stato di Puebla. E proprio Puebla è la città più colpita, in particolare intorno all’università, anche se il maggior numero di vittime si registra attualmente nella Capitale, Città del Messico, che dista dall’epicentro circa 120 chilometri. Colpite anche Chipalcingo, Oaxaca, Morelia, Colima e Guadalajara. Il primo bilancio provvisorio è di 248 morti e numerosi dispersi ma crolli e devastazioni si registrano pressoché ovunque e i soccorsi incontrano difficoltà a intervenire. Molte le persone intrappolate sotto le macerie. A Città del Messico, 22 bambini e 4 adulti sono morti nel crollo di una scuola, nella zona meridionale della città. 4 milioni i messicani rimasti senza luce.
Ancora frammentarie al momento le notizie che arrivano dal Paese. Si parla di 117 vittime a Città del Messico, 72 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 3 nello Stato di Guerrero, anche se il bilancio delle vittime è destinato a crescere. Allo stesso modo, cresce l’esasperazione dei cittadini: fonti locali riferiscono che nel pomeriggio il ministro dell’Interno è stato cacciato via dal luogo di Città del Messico in cui si era recato in visita. A suscitare le polemiche, il modo in cui la politica ha gestito i primi aiuti dopo il terremoto del 7 settembre scorso in Oaxaca e Chiapas. Dagli ospedali intanto sono stati fatti evacuare i pazienti e sono state sospese le lezioni in tutte le scuole. L’aeroporto di Città del Messico, inizialmente chiuso, è stato riaperto alle 16 ora messicana.
Immediata la reazione dei vescovi, che al momento del sisma erano riuniti nella sede della Conferenza episcopale messicana (Cem), a Città del Messico, dove non si sono verificati danni. «Ci uniamo al dolore per le vittime del sisma, accaduto oggi, 19 settembre, in varie località del nostro Paese e principalmente negli stati di Morelos, Tlaxcala, Puebla, Guerrero, Oaxaca, México e Città del Messico», si legge in un comunicato firmato dal presidente della Cem il cardinale José Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara, e dal segretario generale della Cem Alfonso Gerardo Miranda Guardiola. «Una volta di più, siamo testimoni della solidarietà del popolo messicano, attento alle sofferenze del fratello. Migliaia di mani – prosegue la nota – hanno formato catene di vita, per aiutare, dare cibo e dare il suo piccolo chicco di grano di fronte a queste emergenze. Oggi più che mai invitiamo il popolo di Dio a unirsi nella solidarietà per i nostri fratelli che stanno patendo le diverse calamità che hanno colpito il nostro Paese».
Per quanto riguarda le misure concrete, dalla segreteria generale della Cem informano che si sta lavorando «in coordinamento con diversi gruppi e organismi ecclesiali», seguendo «con grande attenzione» le informazioni che stanno arrivando dalle zone danneggiate. «Stiamo cercando il modo di coordinarci per portare aiuto nel modo migliore possibile – scrivono i vescovi -. Preghiamo perché la nostra Madre, la Vergine di Guadalupe, ci porti consolazione e perché, con la sua intercessione, ci aiuti e ci rafforzi nella ricostruzione della nostra patria».
20 settembre 2017