I missionari criticano gli accordi “per forzare i governi africani del Nordafrica e del Sahel a bloccare i migranti nei loro Stati, ma soprattutto puntano il dito contro l’accordo siglato dal governo Gentiloni – «con la benedizione dell’Unione europea!» – con la Libia, «nella persona di Fayez al Sarraj, leader del Governo di accordo nazionale, che rappresenta ben poco in quel Paese. La Libia – ricordano – è un Paese frantumato in mille pezzi, in conseguenza della guerra assurda che noi abbiamo fatto contro Gheddafi (2011). E così l’Italia si è accordata con le milizie e la guardia costiera di al-Sarraj per bloccare i migranti nell’inferno libico dove sono torturati, stuprati o destinati a morire nel deserto di sete».

Nel testo si ricorda il precedente del 2016, quando l’Ue stanziò 6 miliardi di euro per bloccare i flussi dalla Turchia verso la rotta balcanica. Allo stesso modo, secondo i missionari, oggi «l’accordo con la Libia punta a bloccare la rotta africana». Proprio per questo «noi missionari condanniamo con forza questo accordo scellerato che sarà pagato così pesantemente dai popoli africani, a noi così cari – sottolineano -. Questo costituisce per noi il naufragio dell’Europa come patria dei diritti». La richiesta è quella di «un’altra politica nei confronti dell’Africa: l’apertura di corridoi umanitari per chi fugge da situazioni drammatiche; un embargo sulla vendita di armi italiane;  una seria politica economica verso questi Paesi con forti investimenti, non ai governi, ma alle realtà di base per permettere ai popoli d’Africa di rimettersi in piedi; la sospensione delle nostre politiche predatorie nei confronti dell’Africa, ricchissima di materie prime; la sospensione degli Epa (Accordi di partenariato economico) che la Ue ha imposto ai Paesi africani e che creeranno ancora più fame». Da ultimo, l’auspicio che la legge sullo ius soli, attualmente bloccata in Senato, «venga subito approvata».

19 settembre 2017