Alla Sapienza l’ultimo saluto a Stefano Rodotà

Il giurista è scomparso all’età di 84 anni. Più volte parlamentare, è stato il primo garante italiano della privacy. Soru: «Punto di riferimento insostituibile»

Il giurista è scomparso all’età di 84 anni. Più volte parlamentare, è stato il primo garante italiano della privacy. Soru: «Punto di riferimento insostituibile» 

«La morte di Stefano Rodotà – proprio nel ventennale della legge sulla privacy da lui fortemente voluta – è una perdita incolmabile, in particolare per l’Autorità che egli per primo ha presieduto e per la quale continua a rappresentare un punto di riferimento insostituibile». Così Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la privacy, commenta la scomparsa di Stefano Rodotà, morto venerdì 23 giugno all’età di 84 anni.

«Il nostro Paese – e non solo – deve a lui molto, quasi tutto, di quel diritto fondamentale alla protezione dei dati personali, che – spiega Soro – rappresenta sempre di più la garanzia di libertà nella società digitale. Personalmente perdo un amico indimenticabile», conclude l’attuale Garante. I funerali, in forma civile, si svolgeranno oggi all’università La Sapienza. Qui, «docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo – si legge in una nota – renderanno omaggio alla figura e al pensiero del grande giurista e docente dell’Ateneo scomparso».

Costituzione, democrazia, privacy e rete sono stati da sempre al centro degli studi di Rodotà che è stato docente ordinario di Diritto civile, «punto di riferimento nel dibattito accademico e culturale; nel suo lungo impegno civile e istituzionale – viene ricordato – è stato più volte parlamentare e primo presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali». «In qualità di rettore della Sapienza – dichiara Eugenio Gaudio – amo ricordare Stefano Rodotà soprattutto come professore che ha saputo interpretare con coerenza e impegno straordinari i principi costituzionali».

 

26 giugno 2017