Nigeria: «Il governo complice dei terroristi»

La denuncia del vescovo Joseph Bagobiri, raccolta da Aiuto alla Chiesa che soffre. «Piano per eliminare i cristiani ben finanziato e organizzato»

La denuncia del vescovo di Kafanchan Joseph Bagobiri, raccolta da Aiuto alla Chiesa che soffre. «Piano per eliminare i cristiani ben finanziato e organizzato»

Non usa mezzi termini monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan, in Nigeria: «Il numero di cristiani uccisi aumenta ogni giorno e le fosse comuni sono disseminate attorno a noi. Il governo nigeriano non soltanto fa poco o niente per fermare questa ondata di terrore, ma ritengo fornisca anche le armi agli estremisti». A raccogliere la sua denuncia è la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre, alla quale il presule, che guida una diocesi nello Stato di Kaduna, area settentrionale del Paese, riferisce che le violenze perpetrate dagli islamisti di etnia fulani sono in netto aumento in tutta la Nigeria. «Quest’organizzazione “sorella” della setta islamista Boko Haram ha mietuto mille vittime soltanto lo scorso anno». L’ultimo episodio di violenza anticristiana, il 15 aprile ad Asso, vicino Kaduna, mentre in una chiesa aveva luogo la messa del Sabato Santo. Alcuni pastori fulani hanno ucciso dodici persone di cui dieci cattolici.

«A fronte di tante vite spezzate – afferma il vescovo – non è stato effettuato alcun arresto, nonostante i colpevoli siano stati identificati. Gli esponenti governativi, sia federali che statali, sembrano essere molto più in sintonia con gli assassini che con le vittime». E spiega che gran parte della classe politica nigeriana appartiene all’etnia fulani e ciò chiarirebbe non soltanto la mancata assicurazione dei colpevoli alla giustizia, ma anche la disponibilità di armi sofisticate in mano ai terroristi. «I fulani sono responsabili della dogana, dell’immigrazione e del ministero degli Affari interni. Quindi è molto semplice per loro – le parole di monsignor Bagobiri – trafficare armi lungo le frontiere senza alcun impedimento. E data la natura sofisticata delle armi in loro possesso è facile sospettare che queste siano fornite ai terroristi dai loro amici al governo o nell’esercito». Lo stesso attacco del 15 aprile, osserva, mostra una perfetta pianificazione e l’utilizzo di risorse costose, incluso un mezzo di fuga. «Ciò dimostra che il piano per la sistematica eliminazione dei cristiani è ben organizzato e finanziato».

Ancora, il presule denuncia come la ridefinizione dei confini dei collegi elettorali abbia avuto il fine di escludere i cristiani dalla politica. In particolare, ad Acs chiede di portare all’attenzione della comunità internazionale l’attività terroristica perpetrata dagli islamisti fulani: «Sono la terza più spietata organizzazione terroristica. Ed è ora che il mondo ne sia a conoscenza».

4 maggio 2017