Al Ceis don Mario Picchi il Riconoscimento Giovanni Paolo II 2017

La motivazione: «Per la missione sociali, umanitaria ed educativa della propria attività, svolta in 50 anni». La premiazione il 13 maggio a Bisceglie

La motivazione: «Per la missione sociali, umanitaria ed educativa della propria attività, svolta in 50 anni». La premiazione il 13 maggio a Bisceglie

C’è anche il Centro italiano di solidarietà don Mario Picchi tra i 25 premiati della sesta edizione del Riconoscimento Giovanni Paolo II – città di Bisceglie. Personalità e realtà del mondo laicale ed ecclesiale che si sono distinte nel ricordo del Papa polacco, impegnandosi nella promozione dei valori da lui sostenuti. «Per la missione sociale, umanitaria ed educativa della propria attività, espressione di partecipazione e di solidarietà, svolta in 50 anni senza alcun tipo di discriminazione e  promossa in aiuto dell’emarginazione e del disadattamento soprattutto verso i giovani e le famiglie – si legge nella motivazione del premio -, sono riconosciuti i meriti al Centro italiano di solidarietà don Mario Picchi».

«Sono molto felice di questo ulteriore prestigioso riconoscimento per l’attività del nostro Centro per diversi motivi – commenta il presidente Roberto Mineo -. Innanzitutto perché è un premio intitolato a san Giovanni Paolo II che ha sostenuto concretamente e voluto anche tanto bene al nostro don Mario Picchi. Fu proprio Wojtyla a inaugurare quella che è oggi la sede principale del Ceis, a Roma, in via Attilio Ambrosini, tornando spesso nelle diverse strutture del Centro, che man mano cresceva e si espandeva, e donando a don Mario la sede di Castel Gandolfo che era l’ex villa di un cardinale. Struttura visitata lo scorso anno da Papa Francesco durante uno dei “Venerdì della misericordia” del Giubileo straordinario».

La soddisfazione di Mineo è anche per il fatto che al premio è legato un concorso per gli studenti delle scuole pugliesi sul tema “Giovani, prendete in mano la vostra vita: dire no alla droga, alla violenza, all’alcol”. «Quello della prevenzione, come il Ceis non si stanca mai di ripetere, è un lavoro fondamentale per contrastare ogni forma di dipendenza – spiega -. Il dato drammatico oggi è che la prevenzione, che una volta si faceva negli anni del liceo, oggi dobbiamo farla già alle elementari. Di questo dovrebbe prendere consapevolezza chi in modo a dir poco irresponsabile continua a sostenere la legalizzazione della cannabis».

Da ultimo, «sono molto contento – conclude – che questo premio arrivi pochi giorni prima del settimo anniversario della morte di don Mario Picchi, che ricorderemo il 29 maggio prossimo con una Messa. Speriamo che la diocesi di Roma avvii presto la sua causa di beatificazione. Sarebbe il giusto sigillo per un uomo che ha dato tutto se stesso per gli altri, per chiunque bussava alla sua porta senza alcuna distinzione».

3 maggio 2017