Nel laboratorio vi sono forni alimentati a pellet, con zero emissioni in atmosfera, impastatrici, taglierine e confezionatrici di ultima generazione, per ridurre l’impatto ambientale. Un forno artigianale, dunque, in grado di soddisfare anche le esigenze della grande distribuzione. Al momento produce oltre 30 tipi di pane e derivati, grazie al al lavoro di 8 detenuti in possesso di qualifica professionale rilasciata dalla Regione Lazio ma in futuro si prevede di aumentarne il numero, anche in rapporto alle commesse che arriveranno. Tutto è finalizzato «al futuro reinserimento nel tessuto socio-lavorativo esterno». Un organizzato sistema di consegna con nove furgoni coibentati poi copre il servizio di consegna per supermercati, mense in tutta la città e nell’hinterland romano. «La scelta di accompagnare alla produzione la vendita diretta al pubblico – chiariscono dalla Bottega – è una naturale conseguenza del progetto cofinanziato insieme alla cassa delle ammende. Il punto vendita della Terza Bottega, creato tra le mura di cinta del carcere, è la prima rivendita d’ Europa che apre le porte al pubblico».

Per informazioni: tel. 06.9507384, e-mail panedallaterzabottega@hotmail.com.

19 aprile 2017