Minori stranieri non accompagnati, l’Italia «fa scuola a livello internazionale»

Il Forum famiglie commenta l’approvazione della legge: «Potremo dare più certezze». Telefono Azzurro: «Sviluppare progetti a lungo termine»

Il Forum famiglie commenta l’approvazione della nuova legge: «Potremo dare più certezze». Telefono Azzurro: «Sviluppare progetti a lungo termine»

Approvato ieri, 29 marzo, dalla Camera dei deputati, il disegno di legge sulla tutela dei minori non accompagnati, finora «lato oscuro della nostra politica di accoglienza e umanità». È il commento del Forum nazionale delle associazioni familiari, che ricorda i 26mila minori giunti in Italia nello scorso anno senza nessun adulto di riferimento, «dei quali sfugge la sorte al punto che di sei-settemila si ignora la fine che possano aver fatto». Ora, è il parere del Forum, «con questa legge potremo senz’altro dare più certezze, le regole saranno più chiare e le competenze più definite. Soprattutto le associazioni di volontariato che in questa fase hanno assicurato una collaborazione importante alla formulazione della legge, potranno assicurare un intervento e una presenza sul campo che troppo sono mancati finora».

Dal Forum evidenziano però che la cosa più importante è che i bambini, «che, non dobbiamo mai stancarci di ripetere, sono i soggetti più deboli», grazie alla nuova legge «non arriveranno in Italia per finire rinchiusi in centri dal sapore di lager ma saranno preferibilmente affidati da subito a famiglie o comunità adeguate a questa funzione». Non potranno dunque essere respinti ma avranno gli stessi diritti dei loro coetanei. Si tratta, proseguono, di «una legge che in sostanza fa dell’Italia un punto di riferimento a livello internazionale. E speriamo anche che possa fare scuola». Sulla stessa linea anche il commento di Telefono Azzurro, che gestisce la linea 116.000 in convenzione con il ministero dell’Interno: il numero unico europeo per i bambini scomparsi, attivo 24 ore su 24.

A dare voce all’associazione è il presidente Ernesto Caffo, che è anche docente di Neuropsichiatria infantile. Unendosi al coro dei consensi, Caffo “rilancia” con lo sguardo rivolto al futuro. «La sfida ora – afferma – è rappresentata dall’individuazione di strategie in grado di dar seguito ad azioni concrete e risposte, per le quali viene richiesta un’adeguata allocazione di risorse, oltre a un responsabile impegno comune». La priorità, per il presidente di Telefono Azzurro, è «sviluppare un progetto a lungo termine in grado di andare aldilà del sistema di prima accoglienza. È necessario occuparsi della tutela psicologica, educativa, legale e giuridica dei minori migranti – continua -, per un percorso d’inserimento nel tessuto sociale e formativo italiano». L’obiettivo: proteggere bambini e adolescenti migranti in quanto «due volte più suscettibili alla probabilità di essere esposti a difficoltà e problemi in termini di benessere psico-fisico e adattamento».

30 marzo 2017