È partito ieri da Varsavia monsignor Henryk Hoser, inviato speciale della Santa Sede a Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina. «Il fatto che vi arrivano circa 2,5 milioni di pellegrini all’anno da tutto il mondo, e che essi ne traggono un indubbio beneficio spirituale non può essere trascurato o taciuto», ha dichiarato, spiegando che la sua missione «ha un carattere suppletivo rispetto allo studio della commissione dottrinale guidata dal cardinale Camillo Ruini» e che intende operare «per il bene dei pellegrini», affinché vengano «migliorate e coordinate più adeguatamente a livello locale le attività pastorali».

Monsignor Hoser riassumerà le sue conclusioni in uno speciale rapporto che consegnerà alla Santa Sede, la quale provvederà successivamente a prendere decisioni in merito alle presunte apparizioni della Madonna che si protraggono da giugno del 1981. Nel 2014 infatti la commissione del cardinale Camillo Ruini ha terminato i lavori senza giungere a un giudizio definitivo riguardo al carattere soprannaturale delle “apparizioni”. Nel caso in cui Medjugorje fosse indicato come luogo di culto disgiunto dalle apparizioni, i sei veggenti non potrebbero più diffondere ai pellegrini i “messaggi” della Madonna.

28 marzo 2017