Rosa Calabria: «Punto su famiglia e bene comune»

Intervista alla presidente dell’Azione cattolica di Roma, confermata dal cardinale Vallini alla guida dell’associazione per il triennio appena iniziato

Intervista alla presidente dell’Azione cattolica di Roma, confermata dal cardinale Vallini alla guida dell’associazione per il triennio appena iniziato

Tre anni che «sono volati» e i prossimi tre per «continuare a guardare tutti negli occhi». Così Rosa Calabria commenta la sua conferma alla guida dell’Azione cattolica diocesana per il prossimo triennio. La nomina è stata comunicata domenica scorsa durante il Consiglio diocesano: il cardinale vicario Agostino Vallini ha prediletto la linea della continuità e scelto Rosa Calabria nella terna proposta dal Consiglio che includeva anche Mario Prignano ed Emanuele De Santis.

«Grata per la fiducia e l’incoraggiamento», la presidente, romana, cinquantasette anni, moglie di Claudio e «folgorata dall’Azione cattolica dal 1986», guarda al triennio appena concluso come a un periodo «intenso, ricco di esperienze e di occasioni per approfondire tante relazioni: ho conosciuto gli associati delle varie parrocchie, ascoltato tanti presidenti, capito molti problemi». Il triennio che parte adesso si apre nel segno del documento assembleare, presentato a fine febbraio durante la XVI assemblea diocesana al santuario della Madonna del Divino Amore, e delle sue parole chiave: identità associativa, stile sinodale, attenzione alle famiglie e cura del bene comune.

L’identità associativa è, spiega Calabria, «la base su cui costruire il lavoro anche negli altri ambiti. Due i cardini, la formazione e la corresponsabilità del dono del Vangelo»; lo «stile sinodale» è «sempre aperto alla collaborazione e al confronto costruttivo»; l’attenzione verso le famiglie è da intendersi «specialmente nei riguardi di quelle ferite da situazioni difficili». Infine, «la cura al bene comune, che si coltiva con la formazione delle coscienze, non trascurando il territorio in cui si vive, cercando di mettere al centro con uno stile di carità le persone più bisognose». L’obiettivo continua a essere «un nuovo modo di stare nelle parrocchie, con lo sguardo verso l’esterno, per non dimenticare che siamo laici e viviamo nel mondo, in quello stesso mondo dove desideriamo fare la differenza». La missione, specialmente in una città come Roma che «chiede tanto», è «fare un servizio alla Chiesa e all’uomo, i due amori di Dio».

In Azione cattolica da una vita, prima di diventare presidente diocesana dell’associazione Rosa Calabria è stata vicepresidente degli adulti per un triennio ma ha anche svolto diversi incarichi nella sua parrocchia, Sant’Ireneo, a Centocelle, e coltiva un sogno: «Imparare a collaborare con tutte le realtà parrocchiali, essere sprone di unità. Sono di un parere però: sognare non basta, si lavora affinché i sogni possano prendere forma. E si lavora mediante la passione per il servizio, senza paura della responsabilità, perché al di là degli incarichi formali ognuno è responsabile di tutto e di tutti».

27 marzo 2017