L’Unitalsi verso l’assemblea nazionale

Appuntamento a Roma dal 24 al 26 febbraio. Attesi oltre 230 delegati, in rappresentanza di 19 sezioni regionali e 147 sottosezioni

Appuntamento a Roma dal 24 al 26 febbraio. Attesi oltre 230 delegati da tutte le diocesi, in rappresentanza di 19 sezioni regionali e 147 sottosezioni

Prende il via domani, venerdì 24 febbraio, all’Hotel Mercure Roma West, in via Eroi di Cefalonia 301, la prima assemblea nazionale dell’Unitalsi del 2017, che si concluderà domenica 26. Attesi oltre 230 delegati in arrivo da tutte le diocesi d’Italia, in rappresentanza di 19 sezioni regionali e più di 147 sottosezioni locali. Presenti anche i membri del Consiglio direttivo nazionale. Un incontro di formazione e confronto «particolarmente importante per il futuro dell’associazione», oltre che «una tappa di preparazione in vista della nuova stagione dei pellegrinaggi e del rilancio delle numerose attività dell’Unitalsi su tutto il territorio nazionale», spiegano dall’associazione.

I lavori si apriranno nel pomeriggio di venerdì, alle 16.30, con l’intervento dell’assistente nazionale Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento. Dopo di lui prenderà la parola don Carmine Arice, assistente della sezione piemontese e direttore dell’ufficio Cei per la Pastorale della salute C.E.I. Sabato 25 si riparte alle 8, con la relazione del presidente nazionale Antonio Diella e dei membri del Consiglio direttivo; nel pomeriggio, spazio al confronto tra i delegati. Domenica 26 infine l’intervento conclusivo dell’assistente e del presidente nazionale, seguiti dalla celebrazione della Messa.

L’assemblea sarà anche l’occasione per lanciarela prossima Giornata nazionale Unitalsi, il 18 e 19 marzo, che «vedrà impegnati i nostri volontari in tutte le piazze d’Italia per testimoniare fattivamente e per “contagiare” più persone possibile al carisma unitalsiano fatto di prossimità e misericordia», dichiarano dall’associazione.  «Il messaggio che lanceremo da Roma – afferma il presidente Diella – contribuirà a far nascere un’Unitalsi rinnovata, sulla scia di quella nata nel 1903, capace di vivere solo di quei sentimenti caritatevoli che per più di cento anni hanno guidato barellieri e dame lungo il loro cammino al fianco della persona malata. Lo chiede la Chiesa, lo chiede la società, ma soprattutto lo chiedono le persone disabili ed emarginate, gli anziani come i bambini».

Per Diella, «è tempo della reazione alle difficoltà, delle scelte difficili, dei sacrifici, proprio come insegnano i fratelli e le sorelle in difficoltà, che vivono quotidianamente con la preghiera e con la speranza del pellegrinaggio Unitalsi, che non deve essere un mordi e fuggi, ma un percorso per costruire un rapporto di bellezza e amore vicino all’uomo, chiunque egli sia». Il presidente ricorda anche che l’incontro si sarebbe dovuto svolgere ad
Ascoli Piceno, come segno di vicinanza alle popolazioni terremotate. «Purtroppo questo non è stato possibile, a causa delle nuove forti scosse del mese scorso, ma come Unitalsi vogliamo essere comunque accanto a tutte le persone che stanno vivendo questo dramma, e anche alle nostre sottosezioni delle zone colpite dal sisma, che hanno più che mai bisogno di aiuto».

23 febbraio 2017