Repubblica democratica del Congo: «Violenze eccezionali»

Saccheggiati un seminario e una parrocchia, a Kinshasa. Il vescovo di Luiza: «Atrocità inimmaginabili nei confronti della popolazione»

Saccheggiati un seminario e una parrocchia, a Kinshasa. Il vescovo di Luiza: «Atrocità inimmaginabili nei confronti della popolazione»

Un seminario e una parrocchia cattolica. Questi i bersagli delle violenze più recenti nella Repubblica Democratica del Congo, a cui ha fatto riferimento anche Papa Francesco al termine dell’Angelus di domenica 19 febbraio. I seguaci del defunto leader tradizionale Kamwina Nsapu, ucciso ad agosto dalle forze di sicurezza, hanno saccheggiato saabto 18 febbraio il seminario maggiore di Malole di Kananga, nel Kasai Centrale. «Hanno rotto sistematicamente le porte delle camere e distrutto tutto quello si trovava dentro. Sono entrati nelle camere degli insegnati ed hanno bruciato i loro bagagli», ha dichiarato il rettore don Richard Kitenge. Dopo uno scontro durato un’ora, l’esercito è riuscito a liberare il seminario dai miliziani, rende noto l’Agenzia Fides.

Il vescovo di Luiza Félicien Mwanama Galumbulula aveva già denunciato «violenze eccezionali e atrocità inimmaginabili nei confronti della popolazione» commesse dai miliziani di Kamwina Nsapu in diverse località della sua diocesi del Kasai Centrale (vedi Fides 13/2/2017). Ma le violenze non sono mancate nemmeno nella Capitale Kinshasa, dove nella giornata di domenica 19 febbraio una decina di giovani sconosciuti hanno saccheggiato la parrocchia di San Domenico, alle prime luci dell’alba. Secondo la testimonianza del parroco, il gruppo era organizzato con zaini per portare via gli oggetti da depredare. Il governo congolese ha condannato l’assalto alla parrocchia, affermando che gli assalitori avevano un movente politico.

21 febbraio 2017