“Aiutiamo le famiglie cristiane a sopravvivere”. Questo il titolo del progetto che la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre propone per Aleppo, dove si stima siano circa 2mila le famiglie cristiane che hanno urgente bisogno di cibo, acqua potabile, gasolio per il riscaldamento, indumenti e medicinali. «Anche se la fase più cruenta del conflitto si è conclusa – spiega il direttore di Acs Italia Alessandro Monteduro – non dobbiamo dimenticare le sue tristi conseguenze, che purtroppo permarranno per un tempo non certo breve».

In oltre 5 anni di guerra, Aleppo è stata martoriata e quasi completamente distrutta. «Nel luglio 2012 – prosegue Monteduro – i cristiani aleppini erano circa 120mila, oggi si stima siano 35mila. Sono stati presi di mira in particolare i quartieri cristiani Azizie e Sulaymaniyeh». L’invito allora è a «curare le famiglie rimaste e creare le condizioni per il ritorno di quanti loro malgrado si sono allontanati». Per questo Acs si è impegnata dal 2011, finanziando nella sola Aleppo progetti per 2.458.731 euro. «Una goccia nel mare delle attuali necessità», commenta il direttore di Acs Italia.

Diversi i religiosi impegnati nella città, tra cui la missionaria argentina suor Maria Guadalupe de Rodrigo, dell’Istituto del Verbo Incarnato (Ive). «Suor Guadalupe mi ha inviato un video-appello che stiamo diffodnendo – prosegue Monteduro – e che sta attirando l’attenzione di molti». L’auspicio è che «non cali l’attenzione pubblica sul dramma di una nazione, e in particolare di una città, in cui troppi innocenti hanno perso la vita o il futuro».

13 febbraio 2017