Custodia del creato, scelta da rinnovare ogni giorno

Celebrata in piazza Santi Apostoli la prima Giornata diocesana. L’economista Leonardo Becchetti: «Possiamo cambiare qualcosa solo se capiamo che si può partecipare in tre modi: consumando, risparmiando e informandosi»

«Questa piazza è abituata a vedere la protesta, stavolta vede la proposta, quella di un nuovo stile di vita, all’insegna della letizia francescana, che sa sempre trasmettere insegnamenti profondi all’orecchio attento».  A udire le parole di padre Agnello Stoia, parroco dei Santi XII Apostoli, una piazza in festa, colorata da laboratori educativi, stand gastronomici con prodotti eco-sostenibili e di aziende agricole locali riunite davanti alla basilica parrocchiale in occasione della prima Giornata diocesana per la custodia del creato. Tra le esibizioni musicali che hanno animato la giornata, organizzata dai Frati minori conventuali, settore Centro insieme a Caritas e Centro Missionario diocesano, quelle delle comunità rumene, ucraine, filippine, boliviane, peruviane; quella della comunità srilankese, che ai Santi Apostoli si riunisce da 32 anni, e della “Sveglia francescana”,  il gruppo di evangelizzazione di strada composto da studenti del Seraphicum che hanno coinvolto tutta la piazza.

Una scelta «indispensabile», spiega il vescovo Matteo Zuppi, ausiliare per il settore Centro, «perché l’uomo è incredibilmente capace di fare danno e noi dobbiamo difendere quel creato cantato dal Santo del quale in nostro Papa porta il nome. Francesco ci ha insegnato a vedere, amare e difendere il creato che ci circonda. L’ambiente non va inteso strettamente come natura ma nel senso di ecologia umana. Quando lo si sfrutta, si finisce per scartare l’uomo, per scegliere la soddisfazione dell’immediato senza pensare alle conseguenze». Alla luce di queste considerazioni, «siamo chiamati tutti a interrogarci e ringraziare dei doni che la natura offre e il lavoro dell’uomo può ottenere. Sappiamo ringraziare molto poco, ci sembra tutto dovuto, deformati come siamo dal consumismo e dall’economia virtuale».

Di economia, e in modo particolare di «quell’economia che si cambia dandoci da fare in prima persona» ha parlato Leonardo Becchetti, docente di Economia politica a Tor Vergata, intervenuto in un momento di confronto sul tema “Il voto nel portafoglio: cambiare consumo e risparmio per cambiare l’economia”. «Possiamo cambiare qualcosa se capiamo che gran parte delle scelte politiche si giocano sul privato», ha proseguito Becchetti spiegando che «si può partecipare in tre modi: consumando, risparmiando e informandosi. L’economia si cambia dandoci da fare, non guardando “Ballarò” dal divano. Poi sennò ci meritiamo le banche che portano i soldi in Lussemburgo».

Sulle responsabilità del magistero della Chiesa rispetto al creato ha insistito Flaminia Giovannelli, sottosegretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, che ha evidenziato l’impegno per l’ambiente profuso da tre figure femminili: «Barbara Ward, uditrice al Vaticano II e antesignana, negli anni ’70,  dello sviluppo sostenibile; suor Marjorie Keenan, che per dieci anni si occupò di questioni ambientali, e suor Dorothy Stang che, prima di venire assassinata in Brasile nel 2005, partecipò attivamente ai lavori della Comissão Pastoral da Terra».

Della rete interdiocesana “Nuovi stili di vita” ha parlato il coordinatore padre Adriano Sella, missionario: «Non servono cose straordinarie per diventare eroi santi, basta scegliere ogni giorno; la vita cambia non con la Messa dei giorni festivi ma con l’impegno in quelli feriali. I miei amici indios dell’Amazzonia – ricorda – mi chiedevano: “Ma come fate a trattare la Terra come merce, se è la vostra madre?”».

10 novembre 2014