Fa riferimento all’omicidio avvenuto il 1° febbraio a Vasto, il nuovo appello del presidente Aiart (Associazione italiana dei telespettatori) Massimiliano Padula. «Una vicenda che inquieta e allo stesso tempo pone tante domande di senso»: così Padula definiscela decisione di Fabio Di Lello, 34 anni, di uccidere a colpi di pistola il ventenne che sette mesi fa investì e uccise sua moglie Roberta Smargiassi. «L’idea di vendetta personale – spiega – rievoca un immaginario che i media (in particolare il cinema e la televisione) hanno lungamente raccontato». Il presidente Aiart cità il film “Un borghese piccolo piccolo”, «nel quale il protagonista rapisce e tortura il presunto assassino del figlio fino a farlo morire. Ma quella che poteva essere una liberazione diventerà per lui un’ulteriore gabbia di dolore».

Il presidente dell’Aiart si fa portavoce del timore che «fatti di questo tipo, certamente fagocitati ed esibiti ampiamente dai media, stravolgano l’idea di giustizia, contribuendo a creare una giungla sociale e culturale che non fa bene alla nostra civiltà». Di qui la richiesta ai media, «e in particolare ai contenitori giornalistici di cronaca nera», di non «spettacolizzare il dolore, creando narrazioni ad uso e consumo esclusivo degli ascolti». Al contrario, esorta Padula, «aiutino a consolidare il buon senso, il rispetto della legge e la creazione di una cittadinanza responsabile».

3 febbraio 2017