Acs accanto alle donne cristiane in Pakistan

Il direttore Monteduro annuncia il sostegno al Centro per vittime di abusi e violenze e a quello delle Suore del Buon Pastore per le più povere

Il direttore per l’Italia Alessandro Monteduro annuncia il sostegno al Centro per vittime di abusi e violenze e alla struttura delle Suore del Buon Pastore per le più povere

Dedicati al Pakistan i due progetti con cui si apre il 2017 di Aiuto alla Chiesa che soffre. In particolare, alla dignità della donna, in «una delle aree in cui i cristiani sono più perseguitati», spiega il direttore di Acs Italia Alessandro Monteduro. Il primo prevede il sostegno alla Women Shelter Organization, fondata nel 1987 per prendersi cura delle donne vittime di violenze domestiche e abusi sessuali, «specie nelle aree rurali», e di quante sono costrette a matrimoni forzati. «Il centro – puntualizza Monteduro – presta la sua assistenza anche alle donne in carcere, affinché possano essere recuperate a una vita dignitosa. Negli anni poi sono stati realizzati anche programmi di cure per i bambini, e non soltanto nella zona di Faisalabad ma anche di Gojra e Jhang».

Ai benefattori italiani di Acs arriva direttamente il grazie della presidente della struttura Razia Joseph. «Il vostro sostegno – dichiara – aiuterà le donne che si sentono dimenticate». Per loro la fondazione pontificia sostiene il progetto “Formiamo giovani ostetriche”: in 15 aree del distretto di Faisalabad saranno formate 75 ostetriche, che presteranno assistenza sanitaria alle donne in procinto di partorire nelle aree rurali. «Sarà un bel modo per inaugurare il nuovo anno», commenta il direttore di Acs Italia.

Il secondo progetto proposto ai sostenitori italiani, “Aiutiamo le donne povere”, prevede il sostegno al Crisis Intervention Center di Lahore, sempre in Pakistan, fondato dalle Suore del Buon Pastore con l’obiettivo di aiutare ragazze e donne povere e in situazione di difficoltà psicologica. «Qui – spiega Monteduro – vengono seguite le ragazze madri che per questa loro condizione di solito vengono emarginate dalla società. Il Centro può accogliere circa 15 donne, che vengono sostenute almeno per sei mesi, periodo che viene prolungato qualora la situazione individuale lo richieda». 62 le donne salvate negli ultimi 4 anni, attraverso un sostegno «a 360 gradi», rileva Monteduro. Le ospiti infatti «vengono aiutate anche dal punto di vista sanitario e legale, le analfabete imparano a leggere e scrivere». L’aiuto di Acs Italia servità a coprire i costi operativi del Centro per i prossimi 5 anni. «Ci consentirà – afferma suor Maqsood Kala, una delle religiose della struttura – di aiutare le donne, affinché vivano una vita dignitosa. Grazie da tutte noi!».

4 gennaio 2016