Azzardo, salta il protocollo tra Mettiamoci in gioco e Confindustria

Il comitato promotore della campagna sul gioco d’azzardo decide di “accantonare” l’accordo, ma riconferma la fiducia al portavoce don Armando Zappolini. «Errori e ingenuità, ma gli attacchi al portavoce sono stati violenti e ingiustificati»

 

«Il protocollo con Confindustria non ha aiutato il perseguimento dei fini prefissati e va dunque accantonato. Errori e ingenuità sul protocollo non fermano la Campagna». Così in una nota, il cartello di associazioni “Mettiamoci in gioco” annuncia un passo indietro sul protocollo di intesa firmato nei giorni scorsi che aveva suscitato non poche polemiche anche all’interno delle stesse organizzazioni facenti parte della campagna. Annunciando una nuova iniziativa di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo, il comitato promotore della campagna ammette che nella gestione delle fasi che hanno portato alla firma del protocollo incriminato ci siano stati «errori e ingenuità», tuttavia le organizzazioni «riconfermano la loro fiducia al portavoce della campagna, don Armando Zappolini, che ha condotto l’interlocuzione con Confindustria, insieme agli altri sette delegati dal Comitato promotore e gli esprimono la loro solidarietà per il violento e ingiustificato attacco personale di cui è stato oggetto».

La vicenda del protocollo, «mossa esclusivamente dall’intenzione di limitare i rischi del gioco d’azzardo nell’attuale contesto normativo», spiega la nota, per il comitato promotore ha dato luogo a «incomprensioni e polemiche» che tuttavia «non giustificano la vera e propria opera di denigrazione che la Campagna nel suo complesso e il portavoce don Armando Zappolini hanno dovuto subire». Per il Comitato promotore, inoltre, «le posizioni espresse dalla Campagna non sono in alcun modo mutate in seguito all’interlocuzione avviata con Confindustria – spiega la nota -, in particolare sulla questione del gioco legale, un fenomeno assai problematico per le dimensioni e le modalità assunte, e più in generale sulla regolamentazione e sul contrasto alla diffusione del fenomeno, come già indicato nel proprio documento con i 14 punti di proposta, che resta il punto di riferimento fondamentale per tutti coloro che aderiscono alla Campagna».

Per il comitato promotore, c’è ancora molto da fare, soprattutto sul fronte politico. «Le difficoltà che la legge quadro sul gioco d’azzardo sta incontrando in Parlamento confermano la forza delle lobby – spiega la nota – che si oppongono a una qualsiasi forma di regolamentazione e regolazione di questo settore e che un’interlocuzione con tutti i soggetti coinvolti è necessaria sulla base dei valori che ci hanno contraddistinto in questi anni, per tentare di limitare i danni dell’azzardo nella situazione attuale». Di qui la decisione, spiega la nota della campagna, di continuare a far sentire la propria voce con una campagna di comunicazione nazionale sui rischi del gioco d’azzardo. Un’iniziativa, spiega la campagna, i cui contenuti erano già stati definiti prima dell’estate, che coinvolgerà tutte le organizzazioni che aderiscono alla Campagna, sia a livello nazionale che locale per contrastare i messaggi illusori delle “vincite facili” e favorendo occasioni di incontro e di scambio con istituzioni, reti associative, sindacati, cittadini per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo. «Il Comitato promotore ha deciso di continuare la discussione e il confronto con tutte le forze politiche e sociali per cercare di estendere il consenso sulle sue posizioni. In questo senso il protocollo con Confindustria non ha aiutato il perseguimento dei fini prefissati e va dunque accantonato, fermo restando il dialogo e la ricerca del consenso con tutti i soggetti politici e sociali per arrivare a un sistema di regolazione e cura moderno ed efficace per tutta la società».

3 novembre 2014