Murata la Porta Santa di San Giovanni in Laterano

Il rito, giovedì 1° dicembre, è stato diretto da monsignor Marini. La preghiera del cardinale Vallini. L’urna con pergamena, medaglie e chiave

Il rito, giovedì 1° dicembre, è stato diretto da monsignor Marini. La preghiera del cardinale Vallini. L’urna con pergamena, medaglie e chiave

«Per Tua grazia, Signore, durante l’intero anno giubilare in questa basilica papale sono sgorgate, copiose, le acque della salvezza». Recitando questa preghiera il cardinale vicario Agostino Vallini ha dato il via ieri sera, giovedì 1° dicembre, alla cerimonia di muratura della Porta Santa del Giubileo della Misericordia nella basilica papale di San Giovanni in Laterano (martedì era stata murata quella della basilica di San Pietro). Una cerimonia suggestiva, diretta da monsignor Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, coadiuvato dal cerimoniere pontificio monsignor Diego Giovanni Ravelli, e che si ripete dopo 16 anni, quando si concluse l’Anno Santo del 2000.

muratura_4Oltre al cardinale Vallini, che è arciprete della basilica, hanno partecipato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione; il vescovo Luca Brandolini, vicario del cardinale arciprete, e una rappresentanza del Capitolo lateranense e dei penitenzieri della basilica. Presenti decine di consacrati, fedeli laici e turisti che, trovandosi in basilica per una visita, hanno assistito a un evento storico. «In questo momento in cui copriamo il segno della Porta Santa – ha proseguito il cardinale guidando la preghiera -, ricevi, Padre, il nostro ringraziamento per le migliaia di pellegrini che, giunti a Roma per implorare indulgenza e perdono, da Roma, riconciliati, sono ripartiti messaggeri di concordia e di pace».

muratura_3La Porta Santa dell’arcibasilica papale era stata chiusa domenica 13 novembre proprio dal cardinale Vallini. Nei giorni immediatamente successivi era già stato innalzato un muro all’interno della porta, nel quale era stato lasciato aperto solo un vano centrale per la collocazione della “capsa”, un contenitore di zinco che accoglie l’urna con tutti i documenti di rito: la pergamena, le medaglie, la chiave della Porta Santa. Si tratta dello stesso cofanetto murato nel 2001 ed estratto il 17 novembre 2015, data in cui si procedette all’abbattimento del muro in previsione dell’apertura della Porta Santa da parte del Pontefice, il 13 dicembre 2015, per il Giubileo straordinario della Misericordia. Al cofanetto è stato solo aggiunto lo stemma di Papa Francesco.

Monsignor Ravelli ha quindi dato lettura della pergamena, il documento ufficiale che attesta i riti di apertura e di chiusura della Porta Santa «aperta per permettere ai fedeli di partecipare con gioia a un Giubileo fruttuosamente e felicemente concluso». La pergamena, firmata da tutti i presenti, è stata quindi inserita in un contenitore cilindrico di piombo successivamente sigillato da monsignor Marini e collocato nell’urna con le medaglie fatte pervenire da Papa Francesco: una medaglia d’oro indicante il quarto anno di pontificato di Francesco, 4 medaglie d’argento corrispondenti ai 4 anni di pontificato, 16 di bronzo in ricordo degli anni trascorsi dall’ultimo Anno Santo, con l’aggiunta di altre due medaglie a ricordo delle sedi vacanti.

muratura_5All’interno della “capsa”, insieme al cofanetto, è stata anche conservata la chiave della Porta Santa. Prima di essere riposta nel vano, la “capsa” è stata saldata e sigillata. Il cardinale Vallini e monsignor Marini hanno simbolicamente posizionato i primi mattoncini dando inizio all’ultima fase di muratura, terminata con la collocazione, al centro della parete, di una lapide sulla quale è raffigurata una grande croce.

muratura_6Al termine della cerimonia monsignor Ravelli ha proceduto alla lettura del rogito sul quale sono state apposte le firme dei presenti alla cerimonia. La Porta Santa rimarrà chiusa fino all’indizione del prossimo Giubileo; quello ordinario è fissato previsto nel 2025.

2 dicembre 2016