Il Papa: «Fare della misericordia uno stile di vita permanente»

Udienza a organizzatori e collaboratori del Giubileo: «Non avrei mai pensato che si potesse celebrare con tanta fede nelle comunità cristiane del mondo»

L’udienza di Francesco a organizzatori e collaboratori del Giubileo: «Non avrei mai pensato che si potesse celebrare con tanta fede nelle comunità cristiane del mondo»

Li ha incontrati questa mattina, lunedì 28 novembre, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico: organizzatori e collaboratori del Giubileo straordinario della Misericordia appena concluso. E a loro Papa Francesco ha rivolto anzitutto il suo personale ringraziamento «per il grande lavoro svolto durante questo Anno Santo». A cominciare dall’«instancabile monsignor Rino Fisichella», per «l’impegno prezioso realizzato durante questi mesi e per le parole di saluto che mi ha rivolto».

Ripercorrendo nella memoria il cammino percorso, il Papa ha riconosciuto che «è stato un Anno denso, pieno di iniziative in tutta la Chiesa, dove si è potuto vedere e toccare con mano i frutti della misericordia di Dio». Una «semplice intuizione», come ha definito il suo iniziale desiderio di un Giubileo della Misericordia, trasformata dal Signore in realtà e celebrata «con tanta fede e gioia» nelle comunità cristiane sparse per il mondo. «La Porta della misericordia aperta in tutte le cattedrali e nei santuari – ha continuato – ha consentito che i fedeli non trovassero alcun ostacolo per sperimentare l’amore di Dio. È successo qualcosa di veramente straordinario che ora richiede di inserirsi nella vita di ogni giorno per fare diventare la misericordia un impegno e uno stile di vita permanente per i credenti».

Tra i motivi di gratitudine di Francesco, anzitutto il fatto che l’evento di grazia del Giubileo si è celebrato in maniera sicura, «con grande afflusso di pellegrini». Il pensiero è andato anzitutto alle istituzioni italiane: il ministro dell’Interno Angelino Alfano, «in quanto responsabile della sicurezza», ma anche il Capo della Polizia e il Questore di Roma, che «unitamente alla Gendarmeria Vaticana hanno evidenziato quanto la collaborazione reciproca possa realmente offrire dei servizi di sicurezza a garanzia di tutti». Ancora, il Papa ha ringraziato i membri della Commissione bilaterale tra la Santa Sede e il governo italiano, nella persona del sottosegretario Claudio De Vincenti. «Non posso dimenticare – ha continuato – il corpo della Guardia Svizzera e tutte le istituzioni vaticane, in particolare il Governatorato e la basilica di san Pietro per il grande senso di dedizione». Infine, «un pensiero grato» è andato anche ai responsabili della Regione Lazio, «con il presidente Zingaretti», per «lo sforzo compiuto soprattutto per la programmazione meticolosa delle strutture sanitarie. Alla segreteria tecnica che raccoglieva le diverse istanze amministrative, presieduta dalla sSignora Prefetto di Roma Paola Basilone, il plauso per aver consentito uno svolgimento efficace di tutti gli eventi giubilari».

L’ultimo grazie di Francesco è per il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, «che ha portato il peso della programmazione e di tutta l’organizzazione giubilare»; per i «numerosi volontari venuti da diverse parti del mondo» e per «quanti hanno collaborato con il loro lavoro quotidiano, spesso silenzioso e lontano dalle luci, a rendere questo Giubileo straordinario un vero evento di grazia». A tutti, la consegna del pontefice passa attraverso le parole di sant’Agostino: «”Se tu vuoi ottenere misericordia, devi tu stesso essere misericordioso”. Queste parole – ha concluso – possano essere di conforto per tutti noi. Con il vostro impegno avete espresso non solo il lavoro quotidiano, ma avete reso un vero servizio di misericordia ai milioni di pellegrini che sono giunti a Roma. Possa questa vostra fatica essere ricompensata dall’esperienza di misericordia che il Signore non vi farà mancare».28 novembre 2016