Fisichella: «Il Giubileo ha raggiunto 950milioni di fedeli»

Nella conferenza stampa di chiusura dell’Anno Santo, l’arcivescovo ringrazia Viminale e Regione. Non cita il Comune: «Sono stato chiaro»

Nella conferenza stampa di chiusura dell’Anno Santo, l’arcivescovo ringrazia Viminale e Regione. Non cita il Comune: «Sono stato chiaro» 

Sono stati 21.292.926 i pellegrini provenienti da 156 Paesi del mondo che hanno vissuto il Giubileo della Misericordia a Roma. Dopo gli italiani, i gruppi più numerosi sono stati quelli dei pellegrini di lingua tedesca seguiti dagli Usa, Polonia, Spagna. E ancora i fedeli provenienti dalla Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Venezuela, Ciad, Ruanda, Angola, Isole Cook, Nepal. I dati sono stati forniti da monsignor Rino Fisichella, delegato pontificio per l’Anno Santo straordinario nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina, lunedì 21 novembre, per la presentazione della lettera apostolica “Misericordia et misera”, firmata da Papa Francesco a conclusione dell’anno giubilare.

Per quel che riguarda i numeri
del Giubileo della Misericordia, Fisichella ha affermato che nei Paesi in cui il cattolicesimo è più profondamente radicato, la percentuale di fedeli che hanno attraversato la porta santa ha superato l’80% del numero di cattolici totali. «Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla diffusione delle diocesi – ha dichiarato l’arcivescovo -. Il 50% delle circa 3.000 diocesi mondiali è presente proprio in Europa ed in America Centro-Meridionale. Il crescente numero di diocesi in Africa e, in parte, in Asia, ha permesso di raggiungere milioni di persone anche nel resto del mondo».

Nel mondo, ha detto il presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, «è stato possibile stimare una partecipazione media tra il 56% ed il 62% della popolazione cattolica complessiva; si parla di una forchetta tra i 700 e gli 850 milioni di fedeli che hanno varcato la porta santa dall’8 Dicembre 2015 al mese di Novembre 2016, nelle diocesi. A questi è necessario aggiungere i fedeli che hanno attraversato le Porte della Misericordia aperte nei santuari e nei luoghi di pellegrinaggio di tutto il mondo. Si tratta, quindi, del conteggio al di fuori delle Porte relative alle Diocesi. A tal riguardo è possibile verificare che i più grandi santuari hanno registrato un’affluenza media di 3 milioni di fedeli; ad esempio il santuario di Cracovia è stato meta di pellegrinaggio per 5 milioni di cattolici; il santuario di Santiago de Compostela ha battuto il record del 2010 di affluenza; il santuario di Guadalupe ha visto la presenza di circa 22 milioni di pellegrini.

La somma di questi dati, pertanto, porta a un risultato complessivo di oltre 900-950 milioni di fedeli che in tutto il mondo hanno attraversato le Porte Sante». Non bisogna poi dimenticare che «questo Giubileo ha viaggiato anche in internet – ha sottolineato Fisichella -. Il sito realizzato in sette lingue ha permesso di ricevere visite oltre i 6.523.000; le visualizzazioni delle pagine sono state oltre 16.220.000; le azioni nel sito oltre 11.800.000; le ricerche oltre le 32.300 mentre il download oltre 1.524.000. Gli iscritti al sito sono stati oltre gli 8 milioni. Solo alcuni esempi per toccare con mano la forza comunicativa di alcuni eventi: il video di Papa Francesco che in Piazza san Pietro confessa i ragazzi, in meno di 24 ore, ha raggiunto oltre 2.398.000 persone con oltre 42.000 ‘mi piace’; e 8.000 condivisioni di cui 1.500 commenti. La foto di Papa Francesco all’Ospedale san Giovanni nel reparto di neonatologia nel giro di poche ore ha raggiunto 1.800.000 persone con 6.600 condivisioni. Insomma, la comunicazione non è mancata e ha potuto far diventare l’evento realmente mondiale nello spazio di pochi minuti».

L’arcivescovo ha rivolto parole di ringraziamento anche ai tanti volontari impegnati quest’anno a garantire accoglienza e assistenza ai pellegrini. «Sono stati 4.000, di cui 1.800 del Smom (Sovrano militare ordine di Malta) dedicati esclusivamente al servizio sanitario nelle 4 Basiliche Papali – ha affermato Fisichella – Sono giunti da 36 Paesi diversi; il più anziano è stato un signore di 84 anni mentre il più giovane di 18». Ricordando che il Giubileo è iniziato «sotto un attacco di violenza inaudita in Europa» e che solo grazie «ad una fattiva opera di messa in sicurezza della città, i pellegrini hanno potuto vivere con tranquillità ed entusiasmo la loro esperienza giubilare», l’arcivescovo ha rivolto un ringraziamento al Ministro dell’Interno «che in quanto responsabile della sicurezza del Paese ha offerto un volto sereno e sicuro di Roma.

In questo senso, vi è stata una collaborazione vincente tra l’Italia e la Santa Sede che attraverso la Segreteria Tecnica, presieduta dal Prefetto di Roma, ha potuto garantire un corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventi che hanno visto un notevole flusso di pellegrini. Le normali difficoltà per una veduta diversa delle problematiche non sono mancate, ma la collaborazione fattiva ha permesso di giungere sempre a una soluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini, dei pellegrini e dei turisti. Un sincero ringraziamento va anche alla Regione Lazio per avere approntato un servizio di sanità e pronto soccorso all’altezza dell’evento non solo negli Ospedali ma anche durante ogni evento giubilare».

Nessun cenno di ringraziamento al Campidoglio e ai giornalisti che gli hanno domandato il motivo, Fisichella ha risposto «Il mio testo parla chiaro». L’arcivescovo ha inoltre affermato che ha commesso un errore chi pensava al Giubileo come fonte di guadagno: «se altri hanno pensato che fosse in prima istanza una fonte di guadagno, soprattutto in un momento di crisi come il presente, hanno equivocato il suo significato più profondo».

 

21 novembre 2016