Atac taglia le corse e aumenta gli abbonamenti

Il piano di risanamento dell’azienda, indebitata per 1,6 miliardi di euro, passa per la riduzione del personale, la razionalizzazione delle linee bus e sull’aumento del 12% del mensile e dell’annuale

Lo chiamano “piano di risanamento” al comune di Roma. Una cura pesante per l’azienda più indebitata della Capitale: 1,6 miliardi di euro. L’obiettivo è il riequilibrio economico entro il 2016. La formula prevede la “razionalizzazione” delle linee bus, l’aumento del costo degli abbonamenti, caccia all’evasione e incremento dell’orario di lavoro di autisti e personale metroferroviario. Ma cosa cambia in concreto per gli utenti? Se i biglietti, ancora per qualche tempo, manterranno il prezzo di 1,5 euro, ad aumentare saranno gli abbonamenti il cui costo salirà, per quello annuale, da 250 a 280 euro, mentre il mensile passerà da 35 a 38,5 euro. Gli adeguamenti partiranno dal primo gennaio.

 Ma non è l’unica cattiva notizia per chi viaggia sui mezzi pubblici romani. A fronte degli aumenti dell’abbonamento i servizi diminuiscono. Le corse notturne saranno infatti sensibilmente ridotte, da 3,6 a 2,7 milioni di chilometri. Sul fronte della lotta all’evasione, l’azienda aumenterà i controllori fino a 400 unità, mentre è prevista la riduzione del personale complessivo che attualmente è formato da 12.184 dipendenti che passeranno a 11.738 nel 2015 fino a 11.686 nel 2016.

Un piano frutto di un lavoro «realista» diverso «da un qualsiasi libro dei sogni che però si rivelerebbe intraducibile nei fatti» ha sottolineato l’assessore Improta che ha risposto ad attacchi e critiche difendendo l’operato della sua amministrazione e dell’attuale management dell’azienda. Per la presidente della Commissione mobilità, Anna Maria Cesaretti, «Il piano industriale Atac dimostra che l’azienda ha fatto notevoli passi in avanti in merito all’obiettivo strategico dell’efficientamento del trasporto pubblico locale», ma «non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, almeno fino al momento in cui l’amministrazione comunale non sarà in grado di garantire la massima ottimizzazione di Atac».

 

30 ottobre 2014