Incontro di culture è «ricchezza per la Chiesa di Roma»

Lo ha detto il cardinale Agostino Vallini inaugurando il Centro internazionale Giovanni XXIII per i giovani di tutto il mondo che studiano nella Capitale

Lo ha detto il cardinale Agostino Vallini inaugurando il Centro internazionale Giovanni XXIII per i giovani di tutto il mondo che studiano nella Capitale

Loaa, 25 anni palestinese, sorride poggiando la testa sulla spalla della sua amica guatemalteca. Josephine, giunta a Roma dall’Angola, indica agli altri ragazzi che sta per entrare nella cappella del Centro culturale internazionale Giovanni XXIII il cardinale vicario Agostino Vallini. Il mondo è racchiuso in cinque piani nella nuova sede del collegio universitario, in via Casilina 205, inaugurata ieri, giovedì 10 novembre, dal vicario del Papa per la diocesi di Roma.

Lingue diverse ma sogni e progetti comuni uniscono i 44 ragazzi che vivono nella struttura. Provengono da Paesi in via di sviluppo o dell’est Europa. E hanno scelto di vivere nella Capitale gli anni della formazione per poi tornare nelle nazioni di origine. Una possibilità che si è concretizzata grazie all’ospitalità concessa loro, col supporto dei vescovi delle diocesi di appartenenza, dal Centro Giovanni XXIII, che adesso può contare su una nuova sede messa a disposizione dal Vicariato.

«Ora abbiamo una struttura che consideriamo nostra dopo un periodo transitorio in un immobile in via Como», spiega il presidente dell’associazione Angelino Mafera. «È un’opera di Dio e noi abbiamo la responsabilità di custodirla – gli fa eco il direttore del Centro, don Fabio Iodice -. Adesso la Chiesa di Roma può svolgere meglio il suo servizio di amore alle Chiese sorelle». E lo fa offrendo una nuova casa di cinque piani ai loro ragazzi. Come una piramide che dai piani bassi conduce all’incontro, al vertice. Salendo i gradini, tra un piano e l’altro si attraversano le aule studio e le stanze arredate con i colori e corredate dai vestiti tradizionali dei Paesi di origine dei giovani. Agli ultimi piani, la sala comune e la terrazza, i luoghi della fraternità.

Ma il cuore della struttura è la cappella, dedicata alla Misericordia. È qui che il cardinale Vallini presiede la preghiera di benedizione: «Questa casa vuole portare un grande messaggio: aiutare i giovani, che vengono a studiare a Roma, a essere luce e sale del mondo», dice richiamando il brano del Vangelo di Matteo. Ad ascoltarlo, oltre ai vescovi ausiliari monsignor Giuseppe Marciante e Lorenzo Leuzzi, i tanti ragazzi che vivono nella struttura. C’è Loaa che sta per laurearsi in fisioterapia a Tor Vergata e aspira a ritornare nella sua terra. Al suo fianco, Gentjan, 28 anni colombiano, che studia ingegneria elettronica alla Sapienza. Grazie a una borsa di studio ha avuto la possibilità di vivere quest’esperienza che definiscono una grande occasione di crescita: «Stiamo bene qui – dicono -. All’inizio la diversità delle culture può essere un ostacolo a relazionarsi con gli altri. Ma piano piano si crea una simpatia e poi un legame forte».

Josip, 21 anni, invece è croato. È giunto a Roma per partecipare a un’udienza col Papa. Ma ha promesso che sarebbe ritornato nella Capitale. Ed è riuscito nel suo intento: «Studio psicologia all’Università Salesiana. Vivere qui è un’occasione importante per fare amicizia con chi compie un percorso come il mio e per conoscere culture diverse». La cerimonia di inaugurazione si sposta in uno dei luoghi di incontro, nella sala comune, dove Vallini ricorda l’impegno del vicariato per consegnare questa sede al Centro: «A Trastevere i ragazzi abitavano in una struttura precaria. Così abbiamo cercato una destinazione diversa per rilanciare quest’opera, che adesso vive una nuova stagione. L’incontro tra le varie culture dei giovani che abitano qui diventa una ricchezza anche per la nostra chiesa locale».

Subito dopo, la lectio magistralis di Marzia Farraioli, docente di Procedura penale a Tor Vergata, sul tema “Giustizia e misericordia”. Al termine, il momento della Graduation ceremony. Il cardinale Vallini ha consegnato le pergamene agli studenti che si sono laureati recentemente.

 

11 novembre 2016