Anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha ribadito l’impegno a chiedere la calendarizzazione, appena possibile, della proposta di legge sulla cittadinanza n. 91/92. Lo hanno riferito ieri, 26 ottobre, al termine di un incontro in Senato, le associazioni riunite nella campagna “L’Italia sono anch’io”, tra cui Caritas, Sant’Egidio, Acli, Centro Astalli e molte altre, e i giovani della rete “Italiani senza cittadinanza”. La richiesta è chiara: «Basta rinvii», dal momento che in gioco c’è una legge che i giovani figli di immigrati, nati e cresciuti in Italia, aspettano da 24 anni.

La Camera dei Deputati in realtà ha già approvato la proposta di legge attuale, che giace ferma, al momento, in Commissione Affari istituzionali con 7mila emendamenti. Il portavoce della campagna Filippo Moraglia ricorda: «Nel 2012 abbiamo consegnato 200mila firme che chiedevano la riforma della legge. Anche se la proposta di legge attuale non ci piace molto, abbiamo chiesto che venga almeno approvata senza modifiche». Nella maggioranza però, osserva ancora Moraglia, non c’è una volontà politica: «Temono sia “divisiva”. Noi pensiamo sia sbagliato considerare “divisivo” un argomento del genere perché circa il 60-70% degli italiani, secondo i sondaggi, si dichiara favorevole allo ius soli». E intanto il discorso pubblico sull’immigrazione «è peggiorato. Se aspettiamo ancora si rischia che questa maggioranza si assottigli ancora di più».

L’auspicio di una calendarizzazione prima del referendum del 4 dicembre è arrivato da Antonio Russo, delle Acli. «Non riusciamo a capire – il suo commento – perché un intero Paese debba rimanere in sospeso perché è in ballo la riforma della Costituzione». In questa attesa, per i rappresentanti dei sindacati Cisl e Cgil, «un tradimento delle speranze di 800mila giovani che si sentono italiani: non possiamo più tollerare un ennesimo rinvio».

27 ottobre 2016