Centro Italia, la terra è tornata a tremare. Paura nella Capitale

Due scosse, il 26 ottobre, con epicentro nel Maceratese. Evacuate Regione Lazio e Farnesina. Crepe nei palazzi ma nessun danno serio

Due scosse, mercoledì 26 ottobre, con epicentro nel Maceratese. Evacuate Regione Lazio e Farnesina. Crepe nei palazzi ma nessun danno serio

Prima alle 19.10, poi, più forte, alle 21.18: anche nella Capitale si sono avvertite distintamente le due scosse di terremoto di 5,4 e 5,9 gradi della scala Richter che ieri sera, mercoledì 26 ottobre, hanno colpito nuovamente il centro Italia, con epicentro nella provincia di Macerata. In particolare, è partita da Castelsantangelo sul Nera, sui Monti Sibillini (Macerata), la prima scossa; la seconda, più violenta, da Ussita, sempre in provincia di Macerata, è stata avvertita in gran parte dell’Italia; quindi una terza scossa, di magnitudo 4,6 si è verificata alle 23.42, sempre a Castelsantangelo sul Nera, tra l’altro già colpita dal sisma di fine agosto.

Da Ponte Milvio all’Eur, dal Salario al Nomentano, centinaia le chiamate ai Vigili del Fuoco dalla Capitale, dove si registrano crepe in una decina di palazzi ma nessun danno serio. Dopo la prima scossa, sono stati evacuati in via precauzionale il palazzo della Regione Lazio, sulla Cristoforo Colombo, e la Farnesina. La seconda scossa è stata avvertita anche all’Olimpico, dove si giocava Lazio-Cagliari. Nuovi crolli ad Accumoli e ad Amatrice; scuole chiuse a Rieti. Il capo della Protezione civile di Roma Cristina D’Angelo conferma: ricevute in mezz’ora circa cento chiamate ma «fino ad ora nessuna segnalazione di danni». Sopralluoghi organizzati anche nei monumenti più importanti di Roma: già ispezionati Colosseo, Foro Romano e Palatino. Nella mattinata di oggi, giovedì 27 ottobre, nuove indagini. Finora, comunque, non emergerebbero danni.

Diversa la situazione nelle zone già colpite dal terremoto del 24 agosto scorso; in particolare, si segnalano danni nella zona rossa di Amatrice e nelle frazioni, dove comunque sono crollate prozioni di edifici già compromessi. Non dovrebbero esserci feriti. «Sono in contatto con la Protezione civile del Lazio e con i sindaci di Amatrice, Accumoli e Rieti – scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti-. Stiamo facendo tutte le verifiche». Al momento comunque, assicura il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il bilancio è di un ferito a Visso. Per quanto riguarda le infrastrutture, è stata interrotta la strada Valnerina per Visso e chiusa la Salaria all’altezza di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Oggi scuole chiuse, oltre che a Rieti, anche a Macerata, L’Aquila, Camerino, Assisi, Bastia Umbra, Terni, Ascoli Piceno, Perugia, Teramo, Castelli, San Sepolcro (Arezzo) e in diversi Comuni del Frusinate.

Rientrato a Roma il premier Matteo Renzi, che sta seguendo l’evolversi della situazione in contatto con il capo della Protezione civile. «Voglio ringraziare chi sta lavorando sotto l’acqua nelle aree del terremoto – scrive anche lui in un tweet -. Tutta l’Italia abbraccia forte le popolazioni colpite ancora».

27 ottobre 2016