Al Maxxi la mostra sui detenuti siriani vittime di tortura

Dal 5 ottobre, “Nome in codice: Caesar” propone le foto di un ex ufficiale della polizia militare che ha portato all’estero 55mila scatti

Dal 5 al 9 ottobre, “Nome in codice: Caesar” propone le foto di un ex ufficiale della polizia militare siriana che ha portato all’estero 55mila scatti

Dopo essere stata esposta al Palazzo di Vetro di New York, al museo dell’Olocausto di Washington e al Parlamento Europeo, arriva in Italia la mostra fotografica “Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura», al Maxxi di Roma dal 5 al 9 ottobre. Un’iniziativa promossa da Federazione nazionale stampa italiana, Amnesty international,  Focsiv, Unimed, Un ponte per e Articolo 21 che porta per la prima volta in Italia una  selezione rigorosa di immagini scelte tra i 55mila scatti fotografici prodotti da Caeser, pseudonimo attribuito a un ex-ufficiale della Polizia militare siriana incaricato di fotografare la morte e le torture subite dai detenuti nelle carceri di Bashar al Assad tra il 2011 e il 2013, che nel 2014 ha scelto la defezione.

Quella proposta è una documentazione dei crimini contro l’umanità commessi nelle carceri siriane dal 2011: immagini «certificate e dichiarate ammissibili in caso di processo al regime siriano per i crimini di guerra da un’autorevole Commissione Internazionale di esperti forensi e giudici», spiegano gli organizzatori. Se ne parlerà martedì 4 ottobre nella conferenza stampa di preentazione in programma alle 11 nella sede della Fnsi, in corso Vittorio Emanuele II 349. Nel corso della conferenza saranno messe in evidenza le principali novità politico-giudiziarie internazionali emerse dall’ultimo Rapporto di Amnesty International e «saranno illustrate le iniziative politico-culturali che avranno luogo in occasione dell’inaugurazione, il 5 ottobre alle 18, e della chiusura dell’esposizione, sabato 8 ottobre, sempre alle 18». Prevista la lettura di un messaggio di Caesar.

La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile mercoledì 5 ottobre dalle 18 alle 20, giovedì 6 e venerdì 7 dalle 11 alle 19, sabato 8 dalle 11 alle 22 e domenica 9 dalle 11 alle 19.

27 settembre 2016