A Gerusalemme un centro medico per i figli di immigrati
Fino ad ora i bambini venivano portati in strutture affollate e insicure gestite da donne immigrate prive di competenze. Nell’ultimo anno morti 7 bimbi
Fino ad ora i bambini venivano portati in strutture affollate e insicure gestite da donne immigrate prive di competenze. Nell’ultimo anno morti 7 bimbi
Fornire assistenza medica, alimentare ed educativa ai neonati e ai bambini figli di immigrati. Nasce per questo il nuovo centro istituito dal Vicariato San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica a Gerusalemme. La struttura intende farsi carico dei problemi medici della popolazione di immigrati presenti in Israele. Molti di loro, per far quadrare i conti sono costretti a portare i proprio bambini in strutture non autorizzate dove i bimbi vengono tenuti in locali affollati e insicuri, gestiti da donne immigrate prive di competenze professionali nel campo dell’assistenza all’infanzia.
Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, ben sette bambini sono morti in queste strutture, nella regione a sud di Tel Aviv. Molti altri bambini sono tornati a casa con gravi traumi e ferite. Il San Rachel Center, ha iniziato la sua attività all’inizio del mese di settembre 2016, in una struttura di proprietà del Convento dei Cappuccini di Gerusalemme. I locali sono stati completamente ristrutturati dal Vicariato san Giacomo grazie all’assistenza di una rete di donatori, che comprende anche l’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Della struttura fanno parte anche alcuni campi da gioco e degli spazi dedicati alle attività del doposcuola dei bambini più grandi.
Al momento, la struttura accoglie ogni giorno 25 neonati e bambini sotto i tre anni figli di immigrati, per lo più filippini, indiani e dello Sri Lanka. Tra i bambini assistiti ci sono anche alcuni figli di eritrei richiedenti asilo. Durante i fine settimana, il centro è spesso il luogo di incontro per i giovani cattolici ebreofoni del Vicariato, mente in estate viene utilizzato per le attività estive per decine di bambini in vacanza.
9 settembre 2016