Istat: Italia penalizza le famiglie povere

Paradossalmente i nuclei a reddito più basso sono svantaggiati. De Palo, Forum associazioni familiari: «Non elemosina ma giustizia»

Paradossalmente i nuclei a reddito più basso sono svantaggiati. De Palo, Forum associazioni familiari: «Non elemosina ma giustizia» 

Sono 4,6 milioni le famiglie con figli a carico che ricevono gli assegni famigliari ottenendo in media 1.155 euro l’anno. Purtroppo, ha spiegato il 7 luglio il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva in audizione al Senato, i nuclei nella classe più bassa di reddito «continuano a essere in posizione di svantaggio», anche se hanno più figli a carico.

Sono i dati a dimostrarlo: nel primo quinto di reddito, il più povero, circa una famiglia su due con almeno tre minori percepisce gli assegni familiari, a fronte di circa l’80% delle famiglie del secondo e terzo quinto di reddito. Inoltre l’importo medio degli assegni è più basso nel primo quinto (3.088 euro annui) rispetto al secondo (3.509 ). Squilibri che purtroppo non sono compensanti dall’abbondanza delle risorse. Visto che gli interventi a sostegno della famiglia, in Italia, pesano solo per il 4,1% della spesa totale per le prestazioni sociali.

Prendendo come riferimento il 2013, risultano pari a 313 euro pro capite, «valore – ha sottolineato Alleva – tra i più bassi in Europa». La quota di spesa per le famiglie è invece massima in Irlanda (13,4%), Danimarca (11,5%), Germania (11,5%) e supera il 10% nel Regno Unito e in Svezia, dove i trasferimenti per i figli variano da 12.600 euro per un figlio fino a 27.600 per cinque e più figli (esentasse e indipendentemente dal reddito).

Gigi De Palo, presidente del
Forum nazionale delle associazioni familiari , ha commentato proprio questi ultimi dati che dimostrano come «l’Italia non investe sulla famiglia». Sono «dati – ha continuato De Palo – che spiegano l’inverno demografico che stiamo vivendo e ancor più giustificano la fuga degli oltre 100mila giovani laureati che ogni anno vanno all’estero per realizzare i loro sogni lavorativi e familiari. Ci vuole coraggio e delle misure ben maggiori di quelle annunciate dal ddl per il potenziamento delle misure fiscali a sostegno delle famiglie di cui si sta discutendo al Senato.

«Perciò è veramente il caso di arrivare ad un pacchetto unico, un Family Act che intervenga sull’armonizzazione tra vita professionale e vita familiare, introduca il FattoreFamiglia per rendere più giusta la tassazione, e modifichi le politiche tariffarie. Le famiglie non vogliono elemosina, ma giustizia – ha concluso De Palo -, specie avendo davanti agli occhi quel confronto con gli altri Paesi europei».

 

8 luglio 2016