La Regione rilancia il piano per l’emergenza caldo

Sorveglianza attiva dei medici di famiglia per gli “over-64”. Tra i consigli: non uscire nelle ore calde, bere molta acqua, no ai cibi grassi

Sorveglianza “attiva” dei medici di famiglia per gli anziani oltre i 64 anni, i soggetti più a rischio. Tra gli accorgimenti: non uscire nelle ore calde, bere molta acqua, no cibi grassi

La Regione Lazio rilancia l’impegno contro l’emergenza caldo, viste le temperature crescenti di questi giorni. Ad annunciarlo è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che spiega: «La  Regione Lazio ha provveduto ad attivare il piano annuale per affrontare l’emergenza caldo. L’obiettivo è quello di tutelare la popolazione più a rischio, in particolare gli anziani oltre i 64 anni, nelle giornate caratterizzate dalle alte temperature come quelle previste dai prossimi giorni».

Il programma, partito il 1° giugno, è mirato alla popolazione anziana giudicata “suscettibile” residente nelle aree urbane: si conta infatti che nel 2016 le persone con più di 65 anni, con livello di suscettibilità medio alto sono 44.310, ovvero il 3,4% della popolazione anziana.

Il piano regionale prevede che ai circa 5.000 medici di medicina generale venga affidato il compito di realizzare una sorveglianza attiva sulla popolazione identificata sulla base dei quattro diversi livelli di rischio definiti dall’Osservatorio epidemiologico regionale.

I medici di medicina generale possono aderire ed includere i pazienti nella sorveglianza per tutto il periodo in cui il programma regionale rimane attivo; l’indicazione – spiega la Regione – è quella di privilegiare l’inclusione nel programma di sorveglianza di pazienti con punteggio più elevato (livello 3 e 4). Gli accessi domiciliari vanno effettuati durante i giorni in cui sono previste condizioni climatiche a rischio per la salute.

Il piano prevede visite domiciliari correlate al livello di rischio: il medico dovrà programmare le visite domiciliari entro le 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro le 48 ore se il livello è appena superiore per i soggetti più suscettibili e a rischio e ripetutamente se l’allarme è rosso. Insomma, una programmazione dettagliata. Del resto, il caldo non darà tregua neppure nei prossimi giorni: sia oggi che domani sono previsti 34 gradi di massima a Roma, e un grado più su domenica, mentre il tasso di umidità farà alzare la temperatura percepita nelle ore serali (30 gradi questa sera alle 23).

Il livello di rischio, spiega una nota della Regione, viene molto ridotto se si seguono alcuni accorgimenti come, per esempio, evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (solitamente dalle 11 alle 18), ma anche evitare bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici), bevande ghiacciate, gassate e zuccherate. È opportuno preferire la frutta e la verdura e abolire cibi grassi e conditi. Ancora, è consigliabile che la persona consumi una quantità di liquidi opportuna, non meno di 2 litri di acqua al giorno a meno di indicazioni diverse del medico di famiglia. Una indicazione preziosa soprattutto per le persone anziane, che tendono ad avvertire meno il bisogno della sete.

Dal 2013, fa notare la Regione, ogni paziente è coinvolto nel programma attraverso una scheda personale. Oltre 40mila i cittadini inseriti: di questi, 30mila presentano patologie respiratorie o cardiocircolatorie. In sei città del Lazio sono previsti specifici sistemi di allarme con l’obiettivo di modulare gli interventi: Roma innanzitutto, poi Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia. I bollettini d’allarme saranno pubblicati ogni giorno sul sito del Ministero della Salute a questo indirizzo www.salute.gov.it e sul sito dell’Osservatorio del dipartimento di epidemiologia del Lazio: www.deplazio.net.

Questa iniziativa, con gli ambulatori aperti il sabato e la domenica e con le Case della Salute, fa parte delle iniziative messe in campo dalla Regione Lazio per potenziare la rete dei servizi territoriali.

1° luglio 2016