Aleppo, partita l’Estate ragazzi dell’oratorio salesiano
800 i partecipanti, accompagnati da 85 animatori. Il tema è quello della misericordia, «molto attuale per noi: la nostra terra ne ha bisogno»
«Nonostante la guerra e il buio che da essa deriva, cerchiamo di accendere qualche lumino di speranza nel cuore dei ragazzi di Aleppo. Con molta cautela cerchiamo di portare i ragazzi all’oratorio con l’autobus, affinché possano vivere qualche ora nella gioia e nella serenità». Il salesiano siriano don Pier Jabloyan racconta così l’esperienza dell’Estate ragazzi appena avviata nell’oratorio salesiano di Aleppo, in Siria. Circa 800 tra ragazzi e ragazze i partecipanti, assistiti dalla comunità dei Figli di Don Bosco, con l’aiuto di quasi 85 animatori di diverse età e dell’intera famiglia salesiana della città martire siriana.
Il tema, riferisce l’agenzia salesiana Ans, è quello della misericordia, a partire dalla storia del profeta Giona. «È un tema molto attuale per noi, non soltanto perché quest’anno c’è il Giubileo ma perché ci tocca in profondità: la nostra terra ha bisogno di misericordia, di quella che deriva da Dio», spiega don Jabloyan. Il sacerdote parla di una «guerra spietata» nella quale la città «vive la massima contraddizione: da un lato tutta la cittadinanza è costretta a vivere la guerra in pieno, con la paura della guerriglia e dei cecchini, le esplosioni, la mancanza di servizi pubblici, la morte aleggiante, le malattie». Dall’altro lato invece «la comunità educativa si sforza di vivere la quotidianità il più possibile nella pace, ripristinando appena possibile scuola, gite, gioco, attività. E in questo l’oratorio salesiano è uno dei protagonisti. Come Figli di Don Bosco cerchiamo di fare il massimo dei nostri sforzi per i nostri giovani più poveri. Solo il Signore sa come vanno avanti le cose qui. Pregate per noi – conclude -, perché in questi giorni sembra che ci aspettano giornate difficili».
14 giugno 2016