Lontani dalla politica, campioni di volontariato

È il ritratto dei giovani romani emerso dalla ricerca Acli-Cisl. Per il 12% degli intervistati per trovare lavoro ci vuole fortuna

È il ritratto dei giovani romani emerso dalla ricerca Acli-Cisl. Per il 12% degli intervistati per trovare lavoro ci vuole fortuna

I giovani romani sfiduciati dalla politica, dalla scuola e dal mondo del lavoro. Il 52% fugge dalla politica. Il 78% è disposto a trasferirsi per lavoro (il 58% all’estero e il 20% in un’altra regione). La scuola fornisce strumenti per inserirsi nel mondo del lavoro solo per il 23,3% dei ventenni e ben il 47,1% ritiene che in futuro sarà poco facilitato da quello che sta studiando.

I dati emergono dalla ricerca “Avere 20 anni, pensare al lavoro” sulla percezione dell’occupazione, della politica e della città nei giovani romani tra i 16 e i 29 anni. L’indagine è stata condotta dalle Acli provinciali di Roma e dalla Cisl della Capitale e di Rieti nell’ambito del progetto “Job to go, il lavoro svolta!”. Realizzato con la collaborazione scientifica dell’Ires, il dossier è stato presentato questa mattina, venerdì 10 giugno, nella sede dell’ostello della Caritas diocesana “Don Luigi di Liegro” da Gianfranco Zucca. Intervistati singolarmente 1029 giovani (54,4% donne) età media 21 anni. Il 39,3% prova rabbia e disgusto per la politica e per questo motivo non si interessa ad essa, il 36,3% sconforto. Solo il 5,8% esprime sentimenti di fiducia. Per il 17,8% riveste speranza. Il 13,2% è indifferente, il 7,8% prova angoscia e solo 4,9% ne è appassionato.

La ricerca è stata condotta incontrando faccia a faccia tutti i giovani che hanno avuto modo di raccontare la propria vita e le proprie paure e insicurezze. Il 64,5% degli intervistati fa dei “lavoretti” ma pur di avere uno stipendio il 33% è disposto a svolgere una professione non inerente il titolo di studio conseguito e il 23,7% a lavorare “in nero”. Il 23,5% dei giovani intervistati ritiene che per trovare lavoro sia necessario l’aiuto di una persona influente, per il 12,8% bisogna avere fortuna mentre per il 10% l’importante è accontentarsi. Nonostante tutto il 61,5% non si abbatte e ha speranza nel futuro lavorativo che invece angoscia il 26,2% degli intervistati.

Avere un reddito sufficiente è indispensabile per il 69,2% degli intervistati mentre per il 63,5% è importante la stabilità. Solo per il 10% ritengono importanti i servizi alle famiglie, la casa e il credito. «Il futuro dei ragazzi inizia nel presente – ha affermato il presidente delle Acli di Roma e provincia, Lidia Borzì –. Abbiamo voluto realizzare questa indagine per conoscere i bisogni dei ragazzi, promuovere l’ascolto e pungolare i politici. Vogliamo offrire loro spunti sui quali intervenire in particolare a chi si troverà, tra pochi giorni, a governare questa città ed è allarmante il disinteresse dei giovani per la politica. Come abbiamo visto c’è un partito che ha la maggioranza assoluta nel Paese e nella città, ed è quello di chi non va a votare».

«Noi cerchiamo di avvicinare i giovani “all’altro”, a chi ha bisogno di aiuto e l’attenzione dei ragazzi nei confronti del volontariato è altissima» ha sottolineato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana. Dalla ricerca, infatti, è emerso che il 32,6% dei ragazzi romani fa volontariato ed è disponibili ad impegnarsi in opere di volontariato il 32,9% degli intervistati. Feroci vorrebbe che i turisti «non si fermassero solo a guardare il Colosseo e le bellezze artistiche e culturali di Roma ma che si rendessero conto che questa città è ricca di valori umani». Una città comunque «bistrattata, abbandonata, e che noi dobbiamo riprenderci in mano – ha concluso il direttore della Caritas –. Per far questo è doveroso un supplemento d’anima per contribuire alla rinascita di Roma».

Per Paolo Terrinoni, neo segretario generale della Cisl di Roma Capitale e Rieti «oggi a Roma è beato chi ha un nonno dentro casa e ha una pensione per aiutare il nipote. Il nostro impegno è massimo e vorremmo trovare delle soluzioni affinché questi giovani abbiano un presente e un futuro roseo per tutta la comunità». Roberto Rossini, neo presidente nazionale delle Acli, ha sottolineato che «il tema del lavoro è centrale nell’impegno politico del nostro tempo. È un tema sul quale bisogna lavorare insieme per riscoprire un senso di appartenenza». Presente anche Maurizio Sorcioni ideatore della trasmissione Rai Okkupati.

 

10 giugno 2016