Aleppo, colpito Collegio francescano: un morto e due feriti

Lo riferisce la Custodia di Terra Santa: «In Siria non ci sono più posti sicuri». Il neo Custode Patton: «I frati resteranno vicino a chi ha bisogno»

Lo riferisce la Custodia di Terra Santa: «In Siria non ci sono più posti sicuri». Il neo Custode Patton: «I frati resteranno vicino a chi ha bisogno» 

I missili in Siria, dopo gli ospedali, colpiscono anche i francescani. Sabato 21 maggio, ad Aleppo, due esplosioni hanno colpito il Collegio di Terra Santa provocando un morto e due feriti gravi tra le persone anziane che si erano rifugiate nella struttura. «La scuola, con il suo grande parco, era stata fino ad oggi uno dei pochi luoghi sicuri in città. E i frati accoglievano chiunque cercasse riparo», riferisce la Custodia di Terra Santa.

In molti, fino a qualche giorno fa, avevano deciso di rifugiarsi nei luoghi gestiti dai francescani, considerati “sicuri”. Ma i francescani hanno precisato: «Ad Aleppo non ci sono più posti sicuri». Il direttore del Collegio, Firas Lufti ha fatto sapere che «l’esplosione è stata particolarmente violenta. Quanto accaduto ci spinge a sospendere i lavori di manutenzione alla struttura in vista dei campi estivi». Il bombardamento non provocherà, però, la partenza dei religiosi.

Per fra Francesco Patton, neo Custode di Terra Santa, «È il momento della preghiera e del digiuno per la Siria. I frati rimarranno vicino a chi ha bisogno». Ad Aleppo i francescani hanno tre centri: la parrocchia San Francesco d’Assisi, già colpita una volta, il convento di Er Ram, bersagliato cinque volte da colpi di arma da fuoco, e il Collegio di Terra Santa. Fino a sabato quest’ultima struttura era rimasta lontana dai bombardamenti. I frati francescani che resteranno in Siria sono quattordici, dei quali cinque sono ad Aleppo.

 

 

23 maggio 2016