Cristiani perseguitati, alla Fontana di Trevi anche la chiesa irachena

Il Patriarcato caldeo di Baghdad aderisce all’evento di Aiuto alla Chiesa che soffre: il monumento sarà illuminato di rosso

Il Patriarcato caldeo di Baghdad aderisce all’evento di Aiuto alla Chiesa che soffre: il monumento sarà illuminato di rosso

La Fontana di Trevi illuminata di rosso per ricordare il sangue dei cristiani perseguitati nel mondo. L’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre verrà messa in atto domani, venerdì 29 aprile, alle 20. Dalla capitale irachena, intanto, giunge l’adesione da parte del Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako che scrive: «Domani sera ci uniremo a voi in preghiera. Siamo lieti di essere in tal modo in comunione e unità con tutto il mondo cristiano». Sako sottolinea la necessità di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sul martirio cristiano.

«Purtroppo perseguitare i cristiani è divenuto un fenomeno diffuso. Non soltanto in Iraq, ma in molte parti del mondo e perfino in Occidente dove i fedeli sono discriminati». Il prelato iracheno ricorda inoltre il valore della testimonianza dei martiri cristiani: «Un modello di amore totale, fedeltà e sacrificio che deve far riflettere tutti. Noi cristiani iracheni traiamo forza dalla loro testimonianza di fede e siamo convinti che il sangue dei martiri ci darà tanta speranza e riuscirà a cambiare l’attuale situazione».

Nel corso della serata, di fronte a Fontana di Trevi, interverrà il vescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo, in quei giorni in Italia ospite di Acs per testimoniare il dramma dei cristiani di Siria. Anche la Siria rischia oggi di svuotarsi della sua presenza cristiana. Secondo monsignor Audo del milione e mezzo di cristiani che abitavano il Paese prima della guerra, ne rimangono appena 500mila. Simbolo dell’esodo di fedeli è la città-martire di Aleppo, fino al 2011 roccaforte della cristianità in Siria e casa di 160mila fedeli. Oggi ne sono rimasti appena 40mila.

28 aprile 2016