Villa Torlonia, torna la stagione concertistica

Venerdì 22 aprile l’esecuzione di “Santa Pelagia”, oratorio per voci e strumenti di Alessandro Stradella. Dirige Andrea De Carlo

Venerdì 22 aprile l’esecuzione di “Santa Pelagia”, oratorio per voci e strumenti di Alessandro Stradella. Dirige Andrea De Carlo 

Scrigno che racchiude tesori ambientali, artistici, monumentali e memorie storiche, Villa Torlonia è una di quelle oasi verdi racchiuse nella città di Roma, dove i rumori del traffico e i febbricitanti ritmi urbani stentano ad arrivare. Ed è qui, in quest’angolo ovattato della Capitale, che dal 2013 – a seguito di lunghi restauri all’omonimo teatro in esso ospitato – rivive la cultura in tutte le sue sfaccettature. Dalle attività sceniche alla danza, dalla musica all’intrattenimento scanzonato.

Una delle perle del rinato Teatro è la stagione concertistica che propone capolavori curati da artisti nazionali ed internazionali. Quella che verrà presentata venerdì 22 aprile, alle ore 20, è l’esecuzione di “Santa Pelagia”, oratorio per voci e strumenti di Alessandro Stradella. Pubblicato a Modena nel 1688, ancora oggi è conservato nella collezione musicale della Biblioteca Estense. A dirigere sarà Andrea De Carlo.

Scritta, forse a Roma o a Torino, l’opera focalizza i momenti che precedettero la conversione di Pelagia la Penitente, un’impudica danzatrice di Antiochia in Siria, convertita alla fede cristiana dal vescovo Nonno di Edessa. Indotta al pentimento dalla predicazione del vescovo, ella fu battezzata e trascorse il resto della sua vita da anacoreta – in panni maschili con il nome di Pelagio – in una caverna sul monte degli Ulivi, a Gerusalemme.

Dalla partitura emergono quindi i differenti stati d’animo della donna, sottolineati dal dialogo, a volte drammatico, fra lei e gli altri tre personaggi: la Religione, il vescovo Nonno ed il Mondo, quest’ultimo identificato con i demoniaci piaceri della vita terrena.
Figlio di Marcantonio, governatore di Vignola per il principe Boncompagni, Stradella nacque a a Nepi nel 1639 e morì assassinato a Genova, al termine di uno spettacolo.

Dei suoi primi anni di vita e di studio musicale poco è conosciuto anche perché si racconta che avesse un’esistenza movimentata. Certo è che di lui si può dire che sia stato un fine compositore barocco – sebbene nel tempo sia stato oscurato da autori grandiosi come Antonio Vivaldi, ad esempio – e che, tra i committenti, ebbe anche Cristina di Svezia. Quella che andrà in scena a Villa Torlonia è l’edizione curata da Victor Crowther e fa parte dell’Opera Omnia di Alessandro Stradella realizzata dalla ETS di Pisa, diretta dalla prof.ssa Carolyn Gianturco. Il progetto è una produzione del Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila.

Commissionato nel 1841 dal principe Alessandro Torlonia all’Architetto Quintiliano Raimondi per festeggiare le sue nozze con Teresa Colonna, oltre agli spazi scenici, il Teatro fu arricchito di ambienti laterali per intrattenere gli ospiti durante le feste private del principe e quasi tutte le pitture furono realizzate da Costantino Brumidi, artista pressoché sconosciuto in Italia ma ben noto negli Stati Uniti, dove affrescò il Capitol di Washington, lavoro che gli valse l’appellativo di “Michelangelo d’America”. E in questo luogo quasi fiabesco, dopo il concerto di Santa Pelagia, seguiranno altri dal respiro più internazionale: l’appuntamento del 15 maggio è tra questi.

L’orchestra “Ars Ludi” dell’Imi e il coro “Cantore in laetitia” diretto da Dina Guetti, si misureranno in brani di Piazzolla, Morricone, Stole, Puccini, Verdi, Norman, Lehar, Enya, Jenkins, Magnusson, Weiss-Douglas, Denza, Trovaioli e Di Capua. I concerti sono tutti ad ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria allo 060608.

 

22 aprile 2016