Dopo l’esplosione di un ordigno rudimentale davanti al portone della chiesa di San Marco alle Paludi, a Fermo, di cui è parroco don Vinicio Albanesi, si moltiplicano nel mondo del terzo settore le reazioni di solidarietà al presidente della Comunità di Capodarco. «Siamo vicini a don Vinicio», dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, a fronte di quello che definisce un «grave atto intimidatorio», che ha causato molti danni. «Sappiamo bene – prosegue – che, in certi contesti, fare un lavoro sociale serio disturba la criminalità. Conosciamo il carattere e la determinazione di don Albanesi e siamo certi che non si farà intimidire».

L’attentato ai danni della parrocchia di don Albanesi è stato il terzo, in meno di due mesi. Coinvolti, in ciascuno dei casi, tre preti legati alla Caritas, impegnati in un territorio che lo stesso presidente di Capodarco definisce «particolarmente delicato». Proprio per questo, parlando del «brutto attentato» contro la sua chiesa, anche Fairtrade Italia esprime in una nota «piena solidarietà e vicinanza a don Vinicio Albanesi». Il presidente di Fairtrade Italia Giuseppe Di Francesco non usa mezzi termini: «Un gesto vile – lo definisce – con cui si pensa di riuscire a intimorire chi da quasi cinquant’anni lavora per offrire un futuro ai più deboli ed è sempre stato in prima linea nell’accogliere gli ultimi della Terra, anche fuori dai nostri confini. Siamo uniti – prosegue – alla Comunità di Capodarco, punto di riferimento del terzo settore e socia di Fairtrade Italia, nei valori della cooperazione, dei diritti umani e della giustizia sociale: entrambe le nostre organizzazioni lavorano ogni giorno per assicurare migliori condizioni di vita a chi vive ai margini».

15 aprile 2016