Sarà l’arcivescovo caldeo di Ahmadiya e Zakho, nel Kurdistan iracheno, monsignor Rabban al Qas, il “protagonista” della conferenza stampa organizzata dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre per venerdì 15 aprile alle 11.30 nella sede dell’Associazione Stampa estera. Il tema: “Cristiani d’Iraq: l’Occidente non ci lasci soli”. Ai giornalisti il presule racconterà l’impegno della sua Chiesa nell’assistenza fornita ai 120mila cristiani fuggidi da Mosul e dalla Piana di Ninive a motivo dell’avanzata dell’autoproclamato Stato islamico, molti dei quali vivono proprio a Duhok, cittadina a nord di Mosul che appartiene alla diocesi di monsignor Al Qas.

Un impegno in buona parte reso possibile proprio dal sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre, iniziato con l’avanzare dello Stato islamico, nel giugno 2014, e concretizzatosi in un aiuto pari a 15 milioni e 100mila euro, divenuti scuole prefabbricate, alloggi, pacchi-viveri e molto altro ancora. «Siamo davvero riconoscenti ad Acs – le parole di monsignor Al Qas -, grazie alla quale possiamo fornire assistenza alle decine di migliaia di fedeli fuggiti dalle violenze dello Stato islamico».

La conferenza si aprirà con i saluti del presidente dell’Associazione Stampa estera Tobias Piller; seguiranno l’introduzione del presidente di Acs-Italia Alfredo Mantovano e l’intervento di monsignor Rabban al Qas. A moderare, la portavoce di Acs-Italia Marta Petrosillo.

14 aprile 2016