Giornata UniCatt, Parolin: «Investire sui giovani»

Nella giornata dedicata all’Università Cattolica del Sacro Cuore, il segretario di Stato Vaticano:«Costruire insieme un’Italia migliore»

Nella giornata dedicata all’Università Cattolica del Sacro Cuore, il segretario di Stato Vaticano:«Costruire insieme un’Italia migliore» 

«Non meno che nel passato, è urgente investire nella formazione dei giovani che vivono oggi una stagione di incertezza e di precarietà sia dal punto di vista sociale sia sotto il profilo religioso, come ampiamente documentato dagli studi condotti attraverso il progetto Rapporto Giovani curato dall’Istituto Toniolo e dall’Università Cattolica». È quanto si legge nella lettera del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, per la Giornata nazionale dell’Università Cattolica che si è celebrata domenica 10 aprile.

«Il prezioso e qualificato servizio
offerto dall’Ateneo dei Cattolici Italiani, fin dalla sua nascita, è sostenuto dalla vicinanza e dal contributo della comunità ecclesiale», ha ricordato il porporato sottolineando la continuità del tema della Giornata con l’invito rivolto dal Papa alla Chiesa italiana durante il Convegno di Firenze: «Essere costruttori dell’Italia, mettervi al lavoro per una Italia migliore» a partire dall’umanesimo di Gesù.

«Educare i giovani in questa prospettiva è un compito affascinante e molto impegnativo che richiede uno sforzo comune e condiviso da parte di tutta la comunità ecclesiale». Scrive Parolin: «Ma è necessaria anche una costante capacità di rinnovamento della stessa istituzione accademica chiamata a coniugare gli irrinunciabili valori originari e costitutivi con le nuove esigenze di un sistema universitario complesso e aperto a nuovi scenari internazionali».

Sempre nella stessa giornata, a San Pietro, monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico dell’Ateneo, ha celebrato una Messa per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nell’omelia ha sottolinato che la misericordia di Dio «ci pone di fronte ad un modo di agire che contrasta radicalmente con quello dominante e con quella cultura diffusa che esalta l’affermazione di sé, la ricerca del potere e del dominio, l’asservimento agli idoli del denaro e del piacere».

«Educare con misericordia – ha spiegato
Giuliodori sulla scorta dell’impegno della Cattolica in questo campo – significa: ricercare con passione la verità di ogni percorso didattico; rinnovare continuamente lo sguardo verso gli studenti, curandone sempre meglio la formazione integrale; offrire un ambiente dove i vincoli di accoglienza e di amore fraterno siano visibili; sviluppare una ricerca che sappia intercettare le sfide del nostro tempo senza dimenticare che il sapere non è fine a se stesso ma deve contribuire ad affrontare le criticità e a servire il bene comune».

11 aprile 2016