Terzo settore: «Investimento in coesione sociale»

I commenti dei presidenti di Acli, Gianni Bottalico, e Avis nazionale, Vincenzo Saturni: «Bene la riforma, tempi brevi alla Camera»

I commenti dei presidenti di Acli, Gianni Bottalico, e Avis nazionale, Vincenzo Saturni: «Bene la riforma, tempi brevi alla Camera» 

«Una riforma che pone le basi per considerare il Terzo Settore come un investimento per la coesione sociale e per un nuovo modello di welfare». Questo è il giudizio espresso da Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli in seguito all’approvazione del disegno di legge per la riforma del terzo settore da parte del Senato. «Adesso – prosegue Bottalico – ci aspettiamo una rapida e definitiva approvazione da parte dell’altro ramo del Parlamento e una altrettanto rapida stesura da parte del Governo dei decreti delegati».

«È stato finalmente dato un riconoscimento pubblico del Terzo Settore – continua Bottalico -, il cui ruolo è prezioso per fronteggiare le emergenze sociali di questa crisi, a cominciare da quella rappresentata dal dilagare della povertà, e nel contempo per contribuire al necessario cambiamento del paradigma economico, dove al centro devono essere rimessi i bisogni di ciascuna persona e non la sete di profitto di pochi. La riforma potrà contribuire a rilanciare la partecipazione e l’imprenditorialità sociale del Terzo Settore, anche dal punto di vista occupazionale, le cui potenzialità chiedono solo di essere messe a servizio del Paese».

Secondo il presidente delle Acli, «elementi come l’istituzione della Fondazione Italia Sociale, le nuove modalità per ottenere finanziamenti e la semplificazione burocratica potranno sortire un effetto positivo tanto maggiore in relazione anche alle possibilità che avrà il Governo di praticare politiche economiche espansive che permettano di considerare le risorse per il sociale un investimento per lo sviluppo e non un semplice costo».
«Le Acli – conclude Bottalico – considerano assai importante anche un altro aspetto di questa riforma, quello relativo al servizio civile. L’articolo 8 riconosce il ruolo del servizio civile nel quadro di una difesa civile e non armata della Patria, definendo in maniera chiara la possibilità di accesso per i giovani stranieri residenti in Italia, e aprendo alla possibilità di un servizio civile europeo».

Per il presidente di Avis nazionale, Vincenzo Saturni, «la riforma ha il merito di dare centralità, non solo dal punto di vista legislativo, al Terzo Settore quale strumento di crescita e coesione per il Paese». «Ci auguriamo ora che i tempi per l’approvazione alla Camera siano rapidi», continua Saturni che auspica che il «dialogo messo in atto in questa occasione non manchi nemmeno in futuro. Guardiamo con favore al ruolo che è stato conferito al Servizio civile universale come diritto/dovere per promuovere la pace e la solidarietà e come occasione di crescita per tantissimi giovani. Come ha giustamente ricordato la Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile), è importante che alle dichiarazioni di principio seguano anche adeguati finanziamenti, visto che sul 2017 vi sono ancora alcune incognite».

1° aprile 2016