Il Festival di Pasqua compie 19 anni

Il via ufficiale il 20 marzo a Sant’Anselmo all’Aventino. Il Lunedì dell’Angelo Gli Ottoni Romani a San Paolo entro le Mura. Conclusione il 15 maggio

Il via ufficiale il 20 marzo a Sant’Anselmo all’Aventino. Il Lunedì dell’Angelo Gli Ottoni Romani a San Paolo entro le Mura. Conclusione il 15 maggio

Giunto alla 19esima edizione, Il Festival di Pasqua è la più longeva manifestazione di musica sacra a livello internazionale. Nato nel 1998 dal regista e scenografo Enrico Castiglione, l’evento è ospitato nelle più belle basiliche di Roma in coincidenza con la festività cristiana. Promossa dal ministero per i Beni e le Attività culturali in collaborazione con il Fondo per gli Edifici di culto del ministero dell’Interno, il calendario di quest’anno è dedicato alla musica barocca. Inizio ufficiale, il 20 marzo alle 21, domenica delle Palme, presso la chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino con il Coro dell’Accademia Vocale Romana diretto da Lorenzo Macrì per un programma dedicato alla musica sacra corale di Bach, Pergolesi e Rossini.

Nella Settimana Santa, da segnalare il concerto “Sanctorum Invocatione” alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo al Celio (22 marzo, ore 20.30) con le pagine della musica sacra italiana a cavallo tra il ‘600 e il ‘700. Protagonista, la formazione Mirabilis Harmonia con il controtenore Mario Bassani accompagnato da Ulrike Pranter al violoncello barocco, Angela Naccari al clavicembalo e Massimo Genna alla tiorba. In programma musiche di rarissimo ascolto ma di grandissimo fascino: da Piccinini, a cui si deve la conquista, da parte della tiorba, di una nuova dignità solistica, a Kapsberger, soprannominato “il tedesco della tiorba”, un vero virtuoso a cui la Compagnia di Gesù commissionò nel 1622 il dramma allegorico “Apotheosis sive consecratio SS, ignatii et Francisci Xaverii” per celebrare la canonizzazione di Sant’Ignazio di Loyola.

Domenica di Pasqua, 27 Marzo alle ore 18.30 nella basilica San Paolo entro le Mura, un concerto-spettacolo dal titolo “Maria Stabat” con l’ensemble La Rossignol che si esibirà con costumi antichi originali del periodo barocco. «La chiesa – spiegano dal Festival – sin dalle sue origini, ha utilizzato la musica per trasmettere la parola, cioè il messaggio e l’insegnamento religioso e la sua tradizione musicale costituisce un patrimonio di inestimabile valore: da sempre, infatti, il canto sacro rappresenta la forma più nobile e più solenne di preghiera». Ecco perché, «avvalendosi di strumenti d’epoca che consentono effetti e sonorità molto suggestive, ispirandosi all’idea monteverdiana che vuole la musica “sia serva all’orazione”, il programma propone canti e musiche proprie del repertorio paraliturgico composti tra la fine del secolo XVI e l’inizio del XVII». In scaletta, allora, anche Claudio Monteverdi, con brani tratti dal “Vespro della Beata Vergine” del 1610, sua prima opera sacra che unisce diversi stili, antichi, moderni e anche musica profana sebbene di destinazione religiosa.

Il giorno successivo, 28 marzo, sarà la volta del tradizionale “Concerto del Lunedì dell’Angelo”, sempre alle 18.30 e sempre nella basilica di via Nazionale, che offrirà – in un clima giocoso – un originale programma eseguito da “Gli Ottoni Romani”, orchestra da camera costituita da soli strumento a fiato (4 trombe, 4 tromboni, 1 corno e basso tuba) per musiche di Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, Girolamo Frescobaldi e Georg Friedrich Haendel. La manifestazione calerà il sipario il 15 maggio, domenica di Pentecoste, con una serata guidata dal maestro maltese Colin Attard. Prima di allora, il 23 aprile, da segnalare l’appuntamento nella monumentale basilica di Sant’Andrea della Valle con l’esecuzione del Requiem di Mozart.

18 marzo 2016