Migranti e rifugiati, per Msf l’accordo Ue è «cinico e inumano»
Medici senza frontiere denuncia i negoziati con la Turchia, che «riducono le persone a numeri». L’invito ad «aprire passaggi legali e sicuri»
stanno negoziando – dichiara – è uno degli esempi più chiari del loro cinismo. Per ogni rifugiato che rischierà la vita in mare e verrà sommariamente rimandato in Turchia, un altro potrebbe avere l’opportunità di raggiungere l’Europa dalla Turchia secondo un programma definito di reinsediamento. Questo calcolo sterile riduce le persone a meri numeri, negando loro un trattamento umano e compromettendo il loro diritto di cercare protezione».
Parole, quelle di De Filippi, nelle quali prende corpo l’esperienza concreta di Idomeni, «dove da almeno un anno le nostre équipe si fanno carico delle responsabilità dell’Europa». Lì, spiega, «vediamo le conseguenze di questi calcoli irrealistici e inumani sulle vite e la salute delle persone. Queste persone non sono numeri ma donne, bambini, famiglie, per l’88% in fuga da Paesi in guerra e contesti di crisi e pericolo. Dovrebbero essere trattati in modo umano, nel pieno rispetto dei loro diritti e della loro dignità». Pur di interrompere il flusso di migranti verso il proprio territorio, continua, l’Europa «è disposta a fare qualunque cosa, anche compromettere i diritti umani fondamentali e i principi del diritto dei rifugiati. È tempo che i leader europei smettano di alimentare questa crisi migratoria creata dalle stesse politiche europee e forniscano l’unica risposta realistica e umana possibile: un passaggio legale e sicuro insieme a protezione e assistenza umanitaria alle persone che ne hanno bisogno».
Al momento sono bloccati a Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia, circa 14mila migranti e rifugiati, fra i quali negli ultimi 7 giorni Msf ha effettuato 2mila visite mediche. Infezioni del tratto respiratorio e gatroenteriti: queste le principali patologie ricontrate, tutte collegate alle condizioni dell’accoglienza, alle scarse condizioni igieniche e al freddo. Gli operatori di Medici senza frontiere riferiscono di un forte aumento, nelle ultime settimane, di persone particolarmente vulnerabili in cerca di cure mediche, tra cui bambini piccoli, madri nelle fasi finali della gravidanza, persone con malattie croniche e forti disabilità fisiche e mentali. Sono stati allestiti due nuovi capannoni e venti tende ma centinaia di persone dormono ancora al freddo.
Msf distribuisce circa 2mila coperte, 35mila pasti e 1.500 kit igienici al giorno e ha installato nuovi accessi all’acqua e bagni chimici. In Grecia 34mila persone sono bloccate ma al momento ci sono solo 3mila posti di accoglienza per i richiedenti asilo, i restanti (20mila posti) sono rifugi temporanei, tutti al massimo della capacità. Altre 1.100 persone sono bloccate in Serbia, più di 700 provenienti dall’Afghanistan e non autorizzate a proseguire il viaggio. Dal 1° marzo, più di 5mila persone sono giunte sulle isole greche, ovvero una media di 1.700 arrivi al giorno; le donne e i bambini rappresentano il 62% degli arrivi. Più di 20 persone, informano da Medici senza frontiere, sono morte lo scorso fine settimana cercando di raggiungere le isole greche. «Questo porta a oltre 340 le persone decedute nel mar Egeo da inizio anno».
9 marzo 2016