Consiglio regionale: ok alla legge contro il bullismo

Verranno finanziati 600mila euro per corsi al personale scolastico, operatori sportivi ed educatori. Previsti anche gruppi di supporto per genitori

Verranno finanziati 600mila euro per corsi al personale scolastico, operatori sportivi ed educatori. Previsti anche gruppi di supporto per genitori

La proposta di legge contro il bullismo è stata approvata dal Consiglio regionale del Lazio. Una legge che porta con sé 600mila euro per finanziare corsi per il personale scolastico, operatori sportivi e gli educatori. Serviranno anche a strutturare programmi e gruppi di supporto per i genitori, attivazione di programmi di sostegno in favore delle vittime con sportelli di ascolto nelle scuole e campagne di sensibilizzazione. A beneficiare della somma saranno Comuni, Municipi, enti locali, scuole, Asl e associazioni del settore. La legge istituisce inoltre una Consulta regionale sul bullismo i cui componenti partecipano a titolo gratuito.

«Per il Lazio il bullismo è un nemico da non sottovalutare, come invece troppo spesso accade, ma da affrontare in ogni sua manifestazione. L’approvazione di questa legge testimonia la volontà della Regione di prendere di petto questo odioso fenomeno, partendo dalla prevenzione prima ancora che dal contrasto, e di essere protagonista e all’avanguardia su questo tema anticipando la normativa nazionale tuttora in discussione». Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, a margine della seduta dell’Assemblea che ha approvato la proposta di legge regionale “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo”.

«Per la prima volta in Italia una Regione smette di fare convegni e affronta la brutta piaga del bullismo. È una legge rivoluzionaria». A sottolinearlo, all’agenzia Dire, è stato il capogruppo regionale del Pd, Massimiliano Valeriani, primo firmatario della proposta di legge contro il bullismo. «Faremo degli stanziamenti ogni anno che saranno dedicati esclusivamente a finanziare progetti per contrastare il fenomeno nelle scuole, nelle strutture sportive e anche per aggredire il fenomeno del cyberbullismo grave», ha aggiunto Valeriani.

L’approvazione della legge regionale, con 24 sì e 8 astenuti, ha visto però uno scontro tra maggioranza e opposizione a causa di un emendamento della Giunta che avrebbe voluto inserire il riferimento dell’«orientamento sessuale». Dopo giorni di impasse e toni anche aspri in aula – riferisce l’Ansa – il compromesso è stato trovato facendo riferimento diretto nella legge, con un emendamento di maggioranza, alla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea nella quale vengono elencate tutte le forme di discriminazione tra cui rientrano «le tendenze sessuali».

«Ho accolto positivamente il ripensamento della maggioranza – afferma la consigliera regionale Olimpia Tarzia -. La giunta, infatti, sotto pressione per le centinaia di subemendamenti presentati da me e dai colleghi del centrodestra, è stata costretta a riformulare l’originario emendamento. Nella riformulazione della giunta è stato eliminato tale riferimento che palesemente richiamava alla teoria del gender. È stato, inoltre, accolto un nostro emendamento volto a ricondurre il termine “diversità” al principio di eguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione e un’ulteriore nostra proposta di modifica al testo originario, finalizzata a inserire espressamente tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti previsti dalla legge, le associazioni o organizzazioni a sostegno della famiglia».

3 marzo 2016