Ai Mercati di Traiano e in contemporanea a Sarajevo, Amsterdam e Alessandria d’Egitto un percorso interattivo sull’era del «princeps»: è “Keys to Rome”, un omaggio all’imperatore a 2mila anni dalla morte
Il mondo festeggia Augusto, primo imperatore romano, nel bimillenario della sua morte e lo fa con quattro mostre aperte in contemporanea, dal 24 settembre al 10 maggio 2015, nei musei di Roma, Sarajevo, Amsterdam e Alessandria d’Egitto. Una «rete culturale e tecnologica che prende il nome di “Keys To Rome”», spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, proprio perché «Roma ne sarà il cuore»: è qui, infatti, che si tenta di vivere la romanità attraverso itinerari che si snodano nelle sale del Museo dei Fori Imperiali, ai Mercati di Traiano. «L’obiettivo è collegare quattro città, quattro musei, per un viaggio interattivo mai tentato alla scoperta del mondo romano».
«Keys To Rome» – le «chiavi di Roma» che consentono di varcare le porte del tempo – è un evento organizzato dalla «più grande rete di eccellenza europea dei musei virtuali», la V-Must, coordinata dal Consiglio nazionale delle ricerche. Le quattro città forniranno quattro prospettive diverse della cultura a cui diede slancio il princeps: Roma, con il Museo dei Fori Imperiali; Alessandria d’Egitto, nelle splendide sale della Biblioteca Alessandrina; Amsterdam, presso l’innovativo Museo Allard Pierson; infine Sarajevo, all’interno della storica biblioteca, sede del municipio, da poco restaurata e aperta al pubblico solo in questa occasione. «Le quattro location, che simboleggiano i quattro angoli del mondo romano – spiega l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli – saranno un’occasione senza precedenti per guardare all’Impero da punti di osservazione storici, geografici, culturali e umani molto diversi».
Il tema generale della mostra è il racconto della cultura romana e delle sue evoluzioni, attraverso le varie epoche dell’impero. Un avventuroso inizio nel VI secolo – protagonisti il vecchio mercante Gaius e suo nipote Marcus, alle prese con la storia delle loro famiglia – consentirà di narrare i fatti storici, culturali e politici che si snodano nei diversi secoli, risalendo fino all’età augustea. Il racconto dei due uomini – alla ricerca degli oggetti a loro appartenuti – avverrà attraverso filmati, sistemi di interazione naturale e tattile, restauri virtuali, applicazioni mobile: sorta di moderne chiavi che apriranno l’accesso a Roma nell’unico giorno in cui il dio Giano consentirà di spalancare le porte del tempo e dello spazio. Al centro dell’esperienza museale, un gioco interattivo che offrirà al visitatore di contestualizzare, all’interno dello scenario 3D del Foro di Augusto, alcuni oggetti trovati lungo il tragitto.
Molteplici sono gli strumenti multimediali a disposizione del pubblico e che fanno di «Keys to Rome» una delle più grandi produzioni digitali della storia del Digital Heritage, rappresentando il frutto del lavoro congiunto, durato quattro anni, di circa 50 scienziati di 8 diversi Paesi. Tra i vari espedienti fa il suo debutto la «torcia rivelatrice»: applicazione interattiva che consente, puntando il dito verso un oggetto, di proiettarne al di sopra quello che doveva essere l’aspetto originario. «I reperti antichi hanno spesso caratteristiche difficili da osservare – spiegano gli ideatori -. La torcia rivelatrice, una nuova tecnica di interazione e visualizzazione spaziale che si basa sulla realtà aumentata, aiuta a riscoprirne i dettagli». L’applicazione, infatti, aumenta l’attenzione su un particolare oggetto, grazie alla proiezione, potendo inoltre restituire le esatte o ipotetiche fattezze di un reperto, grazie alla sovrapposizione su di esso di una vera e propria immagine 3D. L’applicazione diviene così strumento conoscitivo, attraverso il comune gesto di indicare qualcosa con un dito.
Ad accogliere i visitatori che si apprestano a «passeggiare» virtualmente per le vie dell’Urbe, i due busti di Augusto e Agrippa che si animeranno e parleranno delle strategie e degli avvenimenti che hanno permesso l’irresistibile ascesa di quell’Imperatore che fu nipote ed erede di Giulio Cesare, e la trasformazione di Roma nella città, forse ancora oggi, più bella del mondo.
30 settembre 2014