La situazione in Siria «resta grave». Il nunzio apostolico a Damasco monsignor Mario Zenari parla a inBlu Radio, il network della radio cattoliche italiane, e racconta di «una vera strage degli innocenti». Nel Paese, riferisce, «su 300mila morti oltre 10mila sono bambini, senza parlare di quei piccoli che muoiono annegati o rimangono sotto le macerie dopo un bombardamento. Deve cessare questa strage – è il monito -. Quelli che soffrono di più sono i bambini e le donne».

Fuori Damasco, prosegue, c’è qualche segnale di speranza: «Ho visto alcuni convogli umanitari che mi hanno aperto il cuore». Anche se al momento «chi è stato soccorso è solo una minima parte. Ieri – le parole del nunzio – sentivo dire che i convogli umanitari hanno raggiunto 80mila persone ma circa 450mila persone vivono ancora in territori assediati e più di 4 milioni si trovano in zone irraggiungibili perché sono in mezzo a due fuochi».

«Preoccupante» in particolare la situazione nel nord della Siria, dove «gli effetti dei bombardamenti sono sotto gli occhi di tutti». Per il nunzio la priorità dovrebbe andare ora alla crisi umanitaria, che richiede un «maggiore sforzo di volontà da parte di tutte le parti in conflitto. È inammissibile – conclude – che gli aiuti umanitari non possano arrivare in alcuni territori: il latte e il riso per i bambini sono disponibili ma aspettano i permessi per poter entrare».

Della Siria e delle sofferenze dei siriani si torna a parlare – e a pregare – anche a Roma, fiovedì 25 febbraio, con un doppio appuntamento nella parrocchia di San Giovanni Battista de’ Rossi, organizzato con l’Ufficio diocesano Migrantes. Alle 18.30 nella chiesa parrocchiale di via Cesare Baronio l’arcivescovo melchita di Homs Jean-Abdo Arbach presiede una Messa per la pace. Al termine, alle 19, nel contiguo Teatro De Rossi sarà proiettato il documento girato la scorsa estate in Siria con la collaborazione del vice parroco di San Giovanni Battista de’ Rossi don Stefano Cascio. Quindi spazio al dialogo tra il presule siriano, Samer Afisa, rifugiato siriano a Roma, e il giornalista Piero Damosso (Rai1).

22 febbraio 2016