Unioni civili, il Forum famiglie: «Si ritiri il disegno di legge»

Il presidente Gianluigi De Palo: «Insistere con questo testo significa spaccare il Paese. Adesso occupiamoci delle famiglie italiane in difficoltà»

Il presidente Gianluigi De Palo: «Insistere con questo testo significa spaccare il Paese. Adesso occupiamoci delle famiglie italiane in difficoltà»

«Ritirate questo disegno di legge, con le sue esasperazioni. Insieme si può lavorare a un testo condiciso e non divisivo, equo e giusto per tutti, a cominciare dai soggetti più deboli». È la richiesta che arriva al Parlamento dal presidente del Forum delle associazioni familiari Gianluigi De Palo. Il riferimento è al ddl firmato Cirinnà sulle unioni civili, a proposito del quale De Paolo cita i sondaggi che si sono moltiplicati negli ultime mesi per evidenziare che «gli italiani sono a larghissima maggioranza contrari alla stepchild adoption ed all’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio».

Nonostante questo, afferma il presidente del Forum, «si è voluto procedere con una legge che non tenta neppure di trovare un punto di mediazione, figuriamoci di condivisione». Ora che «la spaccatura si è mostrata nella sua totalità» il coordinamento delle associazioni familiari del Paese invita il Parlamento, il governo e i singoli politici a compiere «un  atto di buon senso e di responsabilità»: ritirare il disegno di legge.

«Adesso – è l’invito di De Palo – occupiamoci delle famiglie italiane in difficoltà: in Italia, da anni ormai a crescita zero, non nascono bambini perché fare un figlio significa nella gran parte dei casi cadere sotto la soglia di povertà grazie anche ad un fisco vecchio e iniquo. Questo – osserva – è il Paese reale, queste sono le priorità assolute degli italiani. Di queste dobbiamo occuparci. Di queste deve occuparsi chi vuole governare con responsabilità il Paese. Chiudiamo in soffitta gli elementi di divisione».

17 febbraio 2016