Siria, sanità al collasso nel distretto di Azaz

La denuncia di Medici senza frontiere: 30mila nuovi arrivi al confine con la Turchia. Intorno ad Aleppo bombardati 3 ospedali supportati dall’organizzazione

Un sistema sanitario «al collasso» e «devastato dalla guerra». Sulla crisi umanitaria in Siria, con decine di migliaia di persone in fuga, torna a lanciare l’allarme Medici senza frontiere. Le ultime stime, riferiscono dall’o’rganizzazione, parlano di 30mila nuovi arrivi nelle aree di confine con la Turchia, dove sempre più persone stanno cercando riparo. Nel frattempo, i combattimenti non risparmiano un sistema sanitario già devastato. Diversi gli ospedali e i piccoli centri di cura colpiti dai bombardamenti aerei nel distretto di Azaz e nelle aree rurali intorno ad Aleppo. Tra questi anche tre ospedali supportati da Medici senza frontiere.

«Il distretto di Azaz è tra i più colpiti in questa guerra brutale e ancora una volta l’assistenza sanitaria è sotto assedio», dichiara Muskilda Zancada, capomissione di Msf per la Siria. «Siamo molto preoccupati per la situazione nell’area meridionale del distretto, dove lo staff medico, temendo per la propria vita, è stato costretto a fuggire e dove gli ospedali sono stati chiusi o possono offrire solo servizi di emergenza limitati». Oltretutto i campi non possono più accogliere nuovi arrivi: «C’è il rischio che le persone, tra cui bambini e anziani, restino bloccate e debbano vivere all’aperto e al freddo per diversi giorni. Ci aspettiamo conseguenze gravi sulla loro salute e siamo preoccupati per l’insorgere di polmoniti», le parole di Zancada. Intanto le equipe di Msf nel distretto di Azaz distribuiscono agli sfollati beni di primo soccorso come tende e coperte. Finora hanno assistito circa 800 famiglie. L’organizzazione chiede però a tutte le parti in conflitto misure necessarie per prevenire un peggioramento della crisi in atto. Dal 6 febbraio infatti nell’ospedale di Msf nel nord di Azaz i pazienti ambulatoriali sono aumentati del 50%.11 febbraio 2016