Smog, le targhe alterne non funzionano

Dopo il primo giorno, concentrazioni di polveri sottili più elevate in 11 centraline. Biglietto “ecologico” anche per la giornata del 30 dicembre

Biglietto “ecologico” anche per la giornata del 30 dicembre. Dopo il primo giorno di provvedimento, concentrazioni di polveri sottili più elevate in 11 centraline

Prosegue anche nella giornata di oggi, mercoledì 30 dicembre, la sperimentazione del biglietto “ecologico” per usufruire del trasporto pubblico: un unico Bit da 1,50 euro, valido per l’itnera giornata di convalida su tutta la rete urbana. Garantito anche il potenziamento, per quanto possibile, della flotta Atac. L’obiettivo: convincere i romani a lasciare a casa la macchina. Lunedì 28 dicembre intanto, primogiorno di targhe alterne, su 3mila veicoli controllati, 269 sono stati quelli dispari sanzionati. Per martedì invece il bilancio stilato dopo lo stop al divieto delle 12.30 parlava di 1.672 controlli e di centosettantotto multe.

Un provvedimento, quello delle targhe alterne, che non funziona. Lo dimostrano i report giornalieri pubblicati sul sito dell’Agenzia regionale protezione ambientale: il 28 dicembre, primo giorno di targhe alterne, le concentrazioni di polveri sottili erano ancora superiori alla media degli ultimi giorni in 11 centraline su 13. Il picchi più alti registrato a largo Preneste, Cinecittà e Tiburtina. Di ieri mattina la protesta dei Verdi in piazza, a Montecitorio. Manifesti con la scritta «25mila omicidi l’anno», per ribadire ancora una volta che «di smog si muore» e cartelli che denunciavano: «Aspettativa di vita in calo di 10 mesi per ogni italiano». Per Angelo Bonelli, dell’esecutivo nazionale dei Verdi, «l’emergenza smog è un’emergenza sanitaria e ambientale drammatica. Chiediamo che diventi priorità del governo. Serve adottare immediatamente un piano strutturale come anche più trasporto pubblico, rottamare il motore a scoppio e una nuova politica energetica basata sulle rinnovabili». Nel frattempo, nelle zone più inquinate della Capitale si registra un aumento della mortalità pari al 7%. «Secondo uno studio del 2012, se a Roma venissero rispettati i limiti di Pm2,5 segnalati dall’Oms l’aspettativa di vita aumenterebbe di oltre 12 mesi e si conterebbero quasi 1.300 morti in meno all’anno» spiega il portavoce dei Verdi di Roma, Gianfranco Mascia, che oggi porterà il dossier in Procura, «se non arriveranno i giusti provvedimenti dal commissario Tronca».

Fissato alle 11.30 di questa mattina, 30 dicembre, anche l’incontro convocato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti con i presidenti di Regione e i sindaci dei grandi centri urbani, a cui prendono parte anche il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il direttore generale dell’Ispra Stefano La Porta. Sul tavolo proprio l’emergenza smog, che attanaglia Roma e non solo. Basti pensare che anche centri più piccoli come Frosinone registrano livelli di polveri sottili alle stelle, al punto da avere già programmato la circolazione a targhe alterne dall’8 gennaio al 28 marzo. In contemporanea si svolge il flash mob di Legambiente davanti al ministero. ««Un blitz pensato per aumentare il pressing sul Governo, ad oggi grande assente nella lotta all’inquinamento in città – si legge in un comunicato diffuso dall’associazione -, e per ribadire l’urgenza di affrontare l’emergenza smog con interventi mirati, attraverso una politica concreta e lungimirante e un piano straordinario per la mobilità urbana». Quella richiesta da Legambiente e non solo è «una  politica di sistema incentrata sul potenziamento del trasporto sul ferro e dei mezzi pubblici».

30 dicembre 2015