Con gli incontri dedicati ai “social”, si sono conclusi i lavori del XXIII seminario di aggiornamento dedicato a monsignor Alfio Inserra. Il presidente Zanotti: «Viviamo sfide che ci chiamano in causa in qualità di giornalisti e anche come cattolici»
Terra di ponti, di tufi, di antichi retaggi che parlano non solo della nobiltà dei casati ma soprattutto di quella dell’animo gentile, disponibile e operoso che caratterizza il popolo Ragusano. Ibla è tutto questo e molto di più. Se ne sono accorti i 150 operatori dei settimanali cattolici che, nella città siciliana, si sono riuniti dal 18 al 21 settembre in occasione del XXIII seminario di aggiornamento “Monsignor Alfio Inserra”. È stata «una bella occasione – ha detto il presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) Francesco Zanotti – per approfondire temi e sfide che ci chiamano in causa sia come giornalisti sia come cattolici».
I cinque seminari formativi si sono conclusi nel pomeriggio di venerdì 19 con una riflessione su “Giornalismo e giornalismi. Dove sta la notizia”, tenuta dal caporedattore del quotidiano “La Sicilia”, Giuseppe Di Fazio, dal giornalista Orazio Vecchio e dal segretario nazionale Fisc, Francesca Cipolloni. Vecchio ha ripreso quattro esempi di notizie riportate dalla rete e dai giornali rivelatesi poi false. Tra queste l’aborto di una ragazza minorenne che portò alla condanna per diffamazione dell’allora direttore del quotidiano “Libero”, Alessandro Sallusti. Per evitare casi del genere, ha precisato Di Fazio, «basterebbe “aprire la finestra” e guardare con i propri occhi». Se ogni fatto, secondo il giornalista siciliano, venisse verificato attentamente attraverso un’«esperienza diretta, quando possibile, con i propri occhi», vorrebbe dire «fare un giornalismo rivoluzionario».
Il segretario della Fisc, Francesca Cipolloni, ha poi descritto il mondo dei settimanali cattolici federati:« 189 testate, un milione di copie a settimana» che rappresentano, «attraverso la garanzia di libertà, pluralismo e attenzione al territorio, avamposti di missione e segno vivo di speranza cristiana». Cipolloni ha voluto dare anche un suggerimento ai colleghi presenti al seminario: «Incontriamo la gente di cui raccontiamo le storie, guardiamola negli occhi». In questo modo «avremo la possibilità di capire e di meditare ciò di cui poi scriveremo».
L’ultimo seminario formativo, nel pomeriggio di venerdì 19 quando Sara Bessi del quotidiano “La Nazione”, affrontando il tema “Sociale media e informazione”, ha parlato del progetto di alfabetizzazione informatica “Ucsi social”, attraverso il quale la stampa cattolica vuole «adeguarsi al vorticoso cambiamento multimediale del giornalismo». Ogni piattaforma informativa, da twitter a facebook, ha aggiunto Bessi, è «dotata di regole diverse e di ritmi differenti. È importante quindi conoscere a fondo le caratteristiche di ogni strumento per poterne sfruttare tutte le potenzialità». Infine l’intervento del giornalista di Tv2000, Luigi Ferraiuolo che ha rilanciato l’appello del direttore della Caritas di Noto, Maurilio Assenza, a «recuperare un linguaggio attraverso il quale “umanizzare” le storie e i contesti che raccontiamo». I giornalisti hanno il «dovere di dare i nomi – ha aggiunto – a maggior ragione quando si sta nella grande piazza del virtuale».
A conclusione del master Fisc, la visita alla vicina Marina di Ragusa, i resti della città greca a Camarina, e le stanze del castello di Donnafugata. Storia e bellezza unite all’ombra dei balconi barocchi che resistono nonostante il chiassoso turismo da “fiction” (la città è famosa per ospitare i set dello sceneggiato Rai “Montalbano”). Ma Ibla è così, immagine di contrasti, come aveva capito bene lo scrittore Gesualdo Bufalino: «Città che recita a due voci. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una donna antica».
22 settembre 2014