Attacco a Parigi, i musulmani rispondono: “Not in my name”

Appuntamento in piazza Santi Apostoli sabato 21 novembre, convocato dalla Comunità islamica. L’obiettivo: condannare «con forza» la strage

Appuntamento in piazza Santi Apostoli sabato 21 novembre, convocato dalla Comunità islamica. L’obiettivo: condannare «con forza» la strage

Condannare «con forza», tutti insieme, la recente strage di Parigi, «esprimendo il più profondo sentimento di vicinanza al popolo francese e a tutti i familiari delle vittime così barbaramente uccise». È questo l’obiettivo dell’iniziativa organizzata per sabato 21 novembre dalla Comunità religiosa islamica d’Italia (Coreis): appuntamento alle 15 a piazza Santi Apostoli per ribadire quel “Not in my name” (Non nel mio nome”) che da giorni circola sui social network, segno della completa dissociazione dagli attacchi terroristici di Parigi.

A spiegarlo è una nota diffusa dalla Comunità islamica. «Intendiamo lanciare un appello – si legge nel testo – che sappia indicare una solida svolta nei rapporti con la società civile e lo Stato italiano di cui siamo e ci riteniamo parte integrante». Di qui l’invito a tutte le musulmane e i musulmani a «una mobilitazione che, isolando ogni pur minima forma di radicalismo, protegga in particolare le giovani generazioni dalle conseguenze di una predicazione di odio e violenza in nome della religione».

All’appuntamento sono invitate, insieme ai musulmani, anche «tutte le associazioni religiose e laiche» e «tutti i cittadini italiani». Per manifestare insieme contro quegli attentati che vengono definiti «un cancro che offende e tradisce il messaggio autentico dell’Islam», che è invece «una fede che viviamo e interpretiamo quale via di dialogo e convivenza pacifica, insieme a tutti i nostri concittadini senza alcuna distinzione di credo». Proprio per questo, «questa pericolosa deriva violenta – si legge nella nota – rappresenta oggi il pericolo più feroce per il comune futuro nella nostra società».

La manifestazione “Not in my Name”, accompagnata sui social dall’hastag #NotInMyName, alla quale moltissimi musulmani d’Italia hanno aderito mettondoci la faccia, oltre alle parole, nasce da un coordinamento sostenuto dalla Coreis italiana a livello regionale e interculturale fra musulmani italiani, marocchini, pakistani, senegalesi e turchi. «La nostra comunità – ha dichiarato il presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane Izzedin Elzir – ha condannato gli atti di terrorismo senza se e senza ma». Elzir ha invitato quindi l’intera città a dare una risposta corale, vestendo per un giorno i loro stessi panni, perché «a livello mondiale la maggior parte delle vittime dei terroristi, di questi criminali, sono spesso i musulmani».

19 novembre 2015